Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

bito a dichiarare che mai c'è passato per la testa l'idea di arrogarci a campioni del– la promiscuità e del comunismo sessuale; che pertanto riteniamo manifestazioni lo– giche come tutte le altre forme di vita sessuale per coloro ai quali possono fa~ piacere, e per le quali reclamiamo twti i diritti e tutte le possibilità di esposizione e di esperimenti. Ma qualunqiie possano essere le simpatie che noi proviamo per queste concezioni, mai non dimentichiamo di essere degli individualisti anarchici, e degli individualisti che 11011concepiamo l'associazione che per affinità. Affinità d'ordine intellelltwle o di qualsiasi altro genere, e qualunque possa essere lo sco· po e il fine dell'associazione: economico, culinario, sessuale o altro. E' inteso che sia qui che altrove, quando noi parliamo del mondo anarchico, si tratta del nostro mondo anarchico, il nostro, così come noi lo concepiamo: ,ma cosa relativa e non assol11tame11te w1 punto fisso. Le espressioni tulti a tutte, tutte a tulti, cameratismo amoroso, eccetera, si riferi– scono quindi al!µ nostra concezione a– narchica, vale a dire alla nostra concezio– ne alegale, amorale, asociale, e tuttavia sociabile della vita. Che poi, atlraverso la nostra propaganda ed attraverso gli argo– menti dei quali possiamo servirci, faccia• wo il possibile per rivelare a loro stessi i pluralisti in amore o i praticanti del ca.– meratismo che si ignorano, che cosa di più giusto? Non facciamo che quello che fa11- no tutti i propagandisti del mondo! Cosa si vuol poi rimproverarci perchè presen– timno ed espo11ia1110 le nostre tesi sessua– li nei nostri ambienri og11i t11wlvolla se ne presenta l'occasione? Non agiscono for– se così i propagandisti di ogni specie, in favore delle resi che stanno loro a cuore? Tanto meglio per noi poi, se per fortuna o per caso, riusciamo a convincere delta bontà delle nostre tesi, tma bnona parte di realizzatori. Sarà 1111a delle nostre più · grandi soddisfazioni. Del resto, dal wo• mento che queste adesioni saranno otte- 1111te senza frode e senza violenza, ci sen– tiremo perfettamente logici e coerenti co11 noi stessi. Chè per noi, individualisti anarchici alla nostra maniera quali noi siamo, wt modo di co11dursi e una mora– le, sono perfettamente razionali solo quan– do sono completamente esenti dalla costri– zione e dall'interve,110 esteriore. Si discu– ta quindi quanto si vuole il nostro ses– sualismo, ma che non ci si faccia dire allra cosa di quanto abbiamo detto. E soprattutto che 11011 si tenli di presentarci come degli universalisti, quando non sia– mo semplicemente che degli associazio11i– sti ,._ Come si vede, per quanto gli fosse pos– sibile teneva a parlare in maniera chiara: a non essere frainteso. Ora, quale fu il risultato di tante lotte, di tanta propaganda, di tanto fervore? Non sarà male rico11oscere, senza a111bagi di sorta, che fu pressochè ,wflo. E che tale è rimasto. Gli ano.rchici, salvo raris– simi casi, non s0110 mai andati - quando /or/tllWUlll/Cllle così è stato - al di là del cosiddetto libero amore. Come mai? Le idee esposte dall'Armand, valide in teo– ria, cadevano ili pratica? L'ambiente in c11igli anarchici viveva110 e viviamo, im– pediva e i111petliscedi compiere liberame11- te i ,1os1ri esperimemi? Era,10 e so110 forse problemi troppo ardui perchè i com– pagni possano uscirne vitroriosi? Doman– de a c11i non è facile rispondere. Dobbia- 1110 forse arguire, come già abbiamo pen– sato in altre occasioni di fallimeut_i di 171

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