Volontà - anno XIX- n.3 - marzo 1966

conseguenze individuali. L'economia del mondo si può rappresentare come un sistema di vasi comunicanti, dove per conseguenza, qualsiasi variazione del livello si ripercuote su tutto il si– stema. Tan!o per aggiungere qualche altra nota sull'amministrazione commercia– le, precisamente sul cataclisma dei fal– limenti (che in parte ri[lettono il falli– mento integrale di questa società), è noto che essi importano all'economia del mondo - ma sempre in riferimento a una società razionale - perdite non meno di 400 mila miliardi di lire annue, escluso, beninteso, il cataclisma dei protesti cambiari in genere. Inoltre, in un mondo unificato, po– trebbe più avere ragione di esistere l'immane traffico degli attuali rapporti diplomatici e consolari, oppure delle varie specie di spionaggio? Quante spe– se non si sostengono per continue ri– stampe di carte geografiche a causa del la mutevole situazione politica mondia– le, ciò che invece in un mondo unifica– to non sarà necessario? Ciò che anche, assai facilmente, sfug– ge in materia di analisi sociale è il li– vello morale dei popoli, come quello, ad esempio, dei pregiudizi, il cui costo è tutt'altro che trascurabile. Vedi, infat– ti, la mentalità zoologica o zootecnica degli indiani, oppure il pregiudizio della diversa valutazione di dignità fra lavo_ ro intellettuale e manuale, pregiudizio che è causa anch'esso di tante spere– quazioni. Un posto a parte, naturalmente, com– pete a quella scimmiesca bardatura del prestigio artiriciale, di cui tanto amano adornarsi specialmente uomini politici e religiosi. Sappiamo noi a quanti mi– li.irdi ammonta quest'altra forza di pm:. zia? La lacuna di questa società di non te– nere conto dei valori morali (fingendo però di tenerne conto) si potrebbe ten– tare di colmarla mettendo anche questi valori sulla umile bilancia economica, il che - ci scusino i moralisti - sareb• be lult'altro che profanazione, in quan_ to la vera svalutazione della virtù è proprio quella di non occuparsene ma– terialmente, umilmente, alla portata di tutti, sicchè l'ascetismo - almeno a giudicare dai risultati - è un'altra truffa, è un «mistificismo», e, d'altra parte in piena armonia con la immo• ralità non accidentale ma strullural..! di questo tipo di società. Se a causa dell'attuale struttura del• la società ogni cittadino perde un te-ne– re di vita di oltre un milione di lire al giorno, sarà lecito domandarsi in eh~ misura l'immoralità entra in tale perdi– ta: al IO,al 20, al 30 per cento? Ebbene, pur non essendo possibile rispondere tassativamente, è già mol– to però aver posto il problema. In ogni modo, per una risposta approssimativa, basterebbe pensare ai miliardi di false testimonianze che giornalmente imper– vers~no nel mondo, Ora, poichè tutto è sociale, se il cittadino subisce la sua parte di perdite (supponiamo, di alcu– ne... decine di migliaia di ]ire giorna– liere) per il mantenimento di tutte le forze armate del mondo, analogamen– te sarà riguardo alla guerra civile - u– niversale e.permanente - che è rappre– sent2ta dai conflitti giudiziari del no– stro ordinamento sociale: conflitti che, in materia di falso, comprendono ap– punto anche le false testimonianze, ed amJ, qualsiasi altra azione di falsità. E questo vale per tutte le follie socia– li che abbiamo visto, e soprattutto per 153

RkJQdWJsaXNoZXIy