Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

MG Per me Gcrvusio aveva una qualità, riusciva sempre a dimenticare sè ,;tesso per occuparsi delle cose degli alLri; anche quando parlava suppo– niamo con mc (che ero al di fuori delle cose politiche e magari gli raccontavo delle bambine o mi lamentavo della scuola), bene, riusciva sempre ad accetta– re il mio discorso, a rispondere a tono, a interessarsi. E' molto difficile trova– re gente che sappia ascoltare gli altri, che non ponga sempre sè stessa in primo piano con i suoi problemi. Ma Gervasio aveva proprio questa qualità. Gervasio è stata la prima persona non deUa famiglia che ha preso in braccio la mia prima bambina, nata da poche ore; l'ha presa in braccio e l'ha guarda– ta, e si vedeva la gioia che gli dava di maneggiare questa creatura così piccola. Posso anche dire una cosa per confermare quanto ha detto V. G. a propo– sito del suo amore per i bambini. Sapendo che mia figlia era tanto affezionata al cagnolino che lui aveva a Torino, Gervasio ne aveva dipinto il ritratto e cc J'aveva mandato, apposta per la gioia di una bambina. Ciò dimostra un animo veramente buono, veramente gentile. LM Ricordo con ammirazione Gervasio nei suoi rapporti con le persone, a lui vicine, che non condividevano le sue idee e non sempre approvavono la sua vita. Il suo moclo di affrontare le situazioni predisponeva sempre alla cal- ma, riusciva a evitare le rouure. Spesso con una risata bonaria permetteva agli altri di essere loro stessi e anche di inveire contro ciò in cui egli credeva. Riu– ~civa a mantenere un rapporto amichevole senza deflettere, continuando a vi– vere secondo le sue convinzioni e permettendo alle persone che lo circondavano di vivere liberamente a modo loro. La sua risata, portava sempre un po' di pace nell'ambiente in cui si trovava. VG Voglio ricordare un f_atto che è capitato ,t Milano una domenica mattina. C'pra una riunione della CTSNAL al Dal Verme. Sono andato con lui e ab– biamo assistito alla riunione. A un certo punto l'oratore ha detto una cosa inesat- ta sul conto di Corridoni, mi pare, e allora lui ha gridato in mezzo alla sala: non è vero! Dopo queste parole intorno a noi l'ambiente si era subito raffreddato e quando è finita la conferenza ci stavano circondando per picchiarci Era chia– rissimo che volevano pestarci. Ma siamo stati salvati dalla polizia, la quale (bi– sogna dirlo perchè è storia e perchè la raccontiamo appunto agli anarchici) ci ha portati nella biglieueria e naturalmente non ha preso i nOmi nè fermato le persone che volevano picchiarci, ma i nostri nomi pcrchè avevamo disturbato la conferenza; comunque che non eravamo fascisti era chiaro. Quando io ho dello che facevo l'impiegato di banca mi hanno creduto subito una persona per.; bene; e invece Gervasio, operaio, l'hanno guardato un po' male. Bisogna anche dire che la polizia ci ha chiesto dove volevamo essere portati: in via Mac Mahon, ho detto; e l'ho accompagnato a casa proprio fin sopra, perchè avevo paura per me e per lui. ~nvece Gervasio era tranquillissimo, non gliene importava niente. Era già vecchio ma si era messo a gridare in sala, in mezzo a quella gente di cui lui conosceva benissimo le reazioni, soltanto per amore della verità. 45

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