Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

da un gesto così semplice e così doke, mentre io passavo innanzi a lui con le manette ai polsi e con la testa china ». Certo che Oscar Wilde poteva meritare un gesto simile; ma co– munque, levarsi il cappello dinanzi ad un uomo ammanettato, credo che si tratti di un gesto più unico che raro; anche se nelle stesse con– dizioni vedessimo passare dinanzi a noi un amico od un nostro fami– liare; poichè il dolore o la vergogna, i! disprezzo o la compassione, è più facile che ci paralizzino, come in un sogno angoscioso. E nell'osservare quella «catenaria» d'infelici, che ormai sta per scomparire nel sottoponte deJla nave, con tutti i loro anni di pena e col solo conforto dei loro canarini doppiamente prigionieri, penso pu– re ai miei due canarini che mi attendono sempre festosi; e che da ora in poi sono sicuro che li guarderò con un'altra espressione. Poiché una inevitabile associazione d'idee mi ricondurrà, ogni tanto, a quei graziosi pennuti che, negli ergastoli, hanno una virtù smisurata: quella di aiutare, nella loro ignara e naturale innocenza, a sopportare anche la più spaventosa dc1le condanne umane. E se avessi avuta la passione della caccia, sono sicuro che cotesto spettacolo me l'avrebbe, almeno, alquanto attenuala. UNA BAMBOLA DI STRACCI Ho una mezza convinzione di aver fatta una mezza, ma importan– te scoperta. E l'espressione in tali termini è giustificata dal fatto che anche la pil.1splendida e la piì.1autentica delle scoperte, conserva sem– pre un fondo di vaga delusione. II potere immaginativo è senza dubbio una facoltà puramente u– mana; ma la mezza (e deludente) scoperta è la seguente: l'immagi– nazione ha salvata e nel contempo sviata l'umanità. Ci ha liberati da uno stato primordiale, ma ci ha pure incatenati anche nelle civiltà più evolute. E' una spada che ha tagliati tanti nodi gordiani del pensiero e della vita intima degli individui; ma spesso, come libera, ci imp.ri - 2iona in un altro senso; e la specie di prigionia pil.1comune, ma anche J)iù insidiosa, è quella di accontentarsi della semplice ... immagina– zione. E' certo, comunque, che l'immaginazione ha sempre rappresentato un grande dono per la povertà geniale, oppure semplicemente labo~ riosa. Quando si possiede poco, o nulla, l'unica gratuita ed impagabile ricchezza è la facoltà d'immaginare; e se a questa si unisce una pro– fonda intuizione, ecco scaturire il genio. Quando giocano, in una fila di sedie sgangherate i bambini poveri « vedono ))un treno o una splendente automobile; e a cavallo di una scopa si vedono in sella ad un focoso destriero, oppure credono di emulare i cavallerizzi di un circo. L'immaginazione li fa evadere 39

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