Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966
questo, nella miseria 1 si traduce quasi sempre in un luogo e in un mo– mento indeterminati. L'altoparlante sta annunciando l'avviso del treno che devo pren– dere. Mi avvio, ma prima passo dal ristorante, compero un sacchetto di caramelle e ritorno in sala. Consegno, frettoloso, il regalo al piccolo gruppo che mi osserva sorpreso. Ho un sorriso sfuggente, e con la scusa che il treno sta per partire, abbozzo un saluto; uno di quei saluti che, in simili casi, sappiamo bene che si traducono sempre in un addio. Ed è pure, da parte mia, una piccola viltà; per non far comprendere a me stesso che ogni gesto generoso, quando è semplicemente tale, ha sempre un fondo di panicolare amarezza; poichè non risolve alcun problema: ci rende, ad un tempo, irritati e felici. Ma è necessario, sopratutto quando, per malinconica esperienza. si è consapevo1i di quanto tardano spesso a venire quei «domani» dei poveri, anche se si desiderano costellati solo di infime gioie, e quando il poco denaro deve servire solo per il pane ... Una volta tanto, l'accorata promessa materna non avrebbe deluso. Si opina sovente che la fortuna è sempre cieca, ma si tratta di una errata opinione. Piuttosto è l'imprevvidente « provvidenza » che va accusata di cecità. La fortuna, almeno ogni tanto, può debellare per sempre una materiale e individuale miseria; anche se non può essere considerata come un principio sociale. Invece la tradizionale « provvidenza », che spesso viene ingiustamente confusa coi frutti del lavoro, non ha fatto altro, in tanti secoli, di dividere una misera ca– ramella in tre ... MANETTE E CANARINI Una splendida giornata di giugno, nel porto di Livorno. Ho ]'oc– casione di vedere una « catenaria >> di una decina di ergastolani che stanno per essere imbarcati sul postale che tocca le isole dell'Arcipe– lago Toscano. Taluni devono certo provenire da altre case di pena, poi– chè ve ne sono tre, di età piuttosto avanzata, le di cui mani reggono una gabbietta contenente uno o due canarini; prova sicura di un lungo «soggiorno» già scontato altrove, portando quindi con sè il piccolo e pennuto consolatore. Scesi dal furgone, vengono subito diretti verso la scaletta d'im– barco. I loro occhi cercano di non fissarsi sulle cose o sui volti estra– nei che li attorniano. Solo un giovane di circa trent'anni, fronte ampia e cape1li neri, gira all'intorno uno sguardo vivido e con una nervosa voluttà· come se in pochi istanti volesse assorbire nel proprio animo un inte~o mondo sfuggente; e che tra poche ore, per lui si ridurrà 37
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy