Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

componentr de11a società, perchè le i– stituzioni di una determinata autorità lo impediscono, ciò nonostante non è possibile che alcuno si sottragga alla inrtuenza di quei frutti nè ai cambia– menti sociali che essi generano. Ogni uomo, quale che sia lo stato sociale al quale appartiene, è caratte– rizzato dall'ambiente sociale e dall'ep0- ca in cui vive. Per questo, l'influen:n della società nell'insieme risulta incom– parabilmente più forte dei sedimenti prodotti dagli antagonismi di classe e dai tentativi di segregazione artificiale del nazionalismo. E' sempre la cultura spirituale cleJl'epoca in cui noi progre– diamo queJla che ci imprime il marchio pil1 indelebiJc, trovando la sua espres– sione nel pensiero filosofico, nelJa scienza, nell'arte, e nei concetti etici del tempo. Si sono fatti tentativi per creare una cultura prolehlrfa, un'arte proletaria e persino una morale prole– taria, la qual cosa eouivale a fantasti– care per una concezione nazionalista dell'universo, con un:l teoria di evolu– zione borahcsc o con una matematica o fic.ica aristocratica. Quello che un'ar– tista o scrittore scel?lie. nelle sue tema– tiche. del1a vita dei lavoratori. non muta la sua ooera in arte proletaria, come d'altronde non avviene oer il pen– siero rli un moralic;t.1 che dedica le sue riflessioni etiche alle cla~si umili, ct;fendendo la giustizia sociale. N'n!!Tau. eh<' rnnc;i,k!<lva c:cmnre la società nel suo insieme totale, dava c0- sl poco credito alle cosiddette missioni storiche di certi ,rruooi sociali .auanto ne dava all'esistenza di popoll scelti, quantunque riconoscesse che un certo ~ruppo ideoloJ?ico potcvtt, favorito :ta determinate circostanze decidere ed in– fluire sulla sua società e persino e- stendere queste influenze ad altri po– poli. Per il Nettlau l'evoluzione sociale non era un processo meccanico, che proce– de in una maniera uniforme in tutti i luoghi e d'accordo con leggi fisse. Per lui questo processo era un divenire graduale, più o meno accelerato, o ad– dirittura rctrcccdcntc in alcune occa– sion· a causa di sconvolgimenti politi– ci o sociali; ma determinato sempre dai grado di intendimento umano esi– stente. Questa verità spiega la presen– za, in ogni periodo storico, di migliaia di fenomeni de1la maggior diversità, attivi ora come sopravvivenze del pas– sato, ora come nuclei di forme nuove cd imposti alla mutua accettazione in una maniera o in un'altra finchè non si produca un altro cambiamento. E' vero che la volontà umana non può creare norme nuove di esistenza ca– pricciosamente e quando le desidera; ma non è meno certo che, in molti ca– si, le condizioni più propizie non si sfruttano poichè non esiste questa vo– lontà innovatrice e quando gli uomini non sanno stare all'altezza delle cir– costanze: verità questa confermata e– sattamente dagli avvenimenti delta pri– ma guerra mondiale. Precisamente perchè Nettlau non si lasciava sedurre dalla teoria deJla ri– ,·oluzione sociale come panacea di tut– ti i mali dell'umanità, egli riteneva che t'esito di ogni violenta innovazione del– la società e il valore dell'avanzamento che si realizza, corrispondono sempre al livello culturale dei suoi promotori. Non lo scoraggiarono nè lo fecero dt1- bit:1re della fermezza dei suoi ideali i rovesci politici o sociali, quantunque si lamentasse e soffrisse direttamente deI1e conseguenze degli stessi. Lo di- 29

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