Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966
per l'estensione ed il rafforzamento della stessa libertà fintanto che i si• stemi inflessibili del socialismo auto– rit'lrio cercheranno di contenere l'im– pulso diretto ad instaurare la vera giu– stizia sociale. E' illusorio credere che l'uomo possa rinunciare a quest'ansia di SHµeramento, giacchè, così operan– do, si priverebbe dell'w1imatore ele- 111emo libertario. Per questo si spie– ga che ogni intento del socialismo au– toril(ll'io per conseguire I suoi fini dit– tatoriali, urta sempre contro fa sfidu– cia dei popoli, sfiducia che è radicata nel sicuro istinto di libertà». Per questa ragione, l'anarchismo e– ra pc1· Nclllau poco meno che una im– magine, fedele il più possibile, della sociclà perfella del futuro, - poichè la perfcziont assoluta è una chimera, dato che la libertà cerca incessante– mente nuove forme di espressione -, una tendenza determinata nell'evolu– zione sociale dell'umanilà, che, in o– gni tempo, s~condo quanto ci informa la tradizione, trovò e troverà difensori coscienti. 22 "hl ultimo - opina Nelllau - po,;. siamo apprezzare quanto inszgnificanti siano le nostre conoscenze rispetto al– l'innumerevole quantità di anni della preistoria, poichè non possediamo nes– stm dato nè l'esatta evidenza di ciò che avvenne. E' nella leggenda, nelle mitologie greche ed in altre, e nella stessa Bibbia che troviamo riflesse le lolle contro gli arbitri dell'autorità. Gli eroi di queste epopee libertarie wngono sì 1orme11tati da sacerdoti e bardi servili, ma i popoli rendono lo– ro, sia pure nel fantastico incanto del– la leggenda, il meritato ed eterno O· maggio. Così: gli a,1geli precipitati dai cieli perchè ribelli, Lucifero - la fi– gura biblica prediletta da B,1k1111i11 - portatore di luce; i titani, gellati dal– l'Olimpo; gli umani espulsi tlal Para– di,;o e maledetti da Jeltova, castigati per aver mangiato il frutto proibito dell'Albero della Sapiellza, o Prome– teo, condannato al supplizio da Zeus, perchè pose il fuoco sacro alla por– tata tlei mortali. Tutti sono simboli leggendari de/a ribellioue umana, gran– diose personificazioni di, per noi sco– nosciute, epopee libertarie dei tempi anteriori alla storia ». L'anarchismo, come lo concepiva Nettlau, non era un sistema chiuso, dogmatico, contrario all'evoluzione; ma una forma del pensiero, sensibile ad ogni possibilità in cui l'umano anelito di libertà trovi una espressione coscien– te ed elevata. Sotto questo punto di vi– sta, Neulau contemplava tutte le con– cezioni economiche che pretendono cli dare all'uomo maggior libertà persona– le ed indipendenza. Il mutualismo, il collcltivismo o il comunismo non era– no, ai suoi occhi, se non mezzi condu– centi a questo fine, i quali poichè do– vevano esser posti alla prova, non pos– sono avere la pretesa di una validità indiscutibile. Per que.sta ragione man– tenne la sua indipendenza ideologica, qualificandosi semplicemente anarchi– co, in ciò d'accordo col suo amico e compagno Tirrida del MJ.rmol, il qua– le, all'inizio dell'ultimo decennio del se– colo scorso, proponeva un anarchismo senza aggettivi. Ncttlau non credeva nell'unicità del– l'ordine economico, e rigettava, come incompatibile con la libertà, ogni si– stema di economia comandata. In ve-
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