Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

opera. «:Non bisogna fo.re molto caso se Io spirito di un popolo che soffre e vuole soffrire di febbre nazionale e di ambizioni politiche è talvolta oscurato da qualche nube e perturbamento, in breve da piccoli accessi di Istupidimento: quali act e.:;empio pr~sso i tec!cschi d'oggi la stupiditt1 antifrancese o quel1a an• tiebraica ... » (I). Pilt avanti: •··· sarebbe forse bene richiamare all'ordine gli strilloni antisemiti» (2). Ccrt.imcnte è indubbio il fatto che Nietzsche digerisse poco gli ebrei; ma quale è quel popolo che Ni<:!tzsche riuscisse a digerire? Nes– suno, perchè per la creazione della «razza eletta», il filosofo del sr.tperuomo do– veva necessariamente essere contro l'uomo e, quindi, anche contro l'uomo ebreo. Pervengo ora all'argomento principale di questo mio scritto. Il nazismo (autodefinitosi erede di Nietzc;che) creò non uno Stato, ma ad– dirittura un superstato fortemente organizzato; Nietzsche, al rontrario, era con– tro lo Stato. Sentiamo a riguardo le sue stesse parole. • Che cos'è lo Stato? Nietzsche risponde: un freddo mostro, il nuovo idolo degli uomini. La menzogna pit, alta d~llo Stato è l'affermare che esso sia il popolo. «Il vero popolo non comprende lo Stato, ma lo odia» (3). Ogni popolo ha i suoi particolari concetti del bene e del male foggiati conformemente ai suoi usi e diritti; lo Stato no, esso mente sul conto del bene e del male, mente Sl"J tutto. Lo Stato, questo mastodontico mostro, è stato inventato per queli uomini che son di troppo, meschinl individui in balìa degli altri; e costoro si prostrano innanzi allo Stato, loro dio. Esso dà tutto a chi lo adora. «Lo Stato - dice Nietz– sche-· è là dove tutti si ubbriacano di veleno: là dove tutti perdono sè stessi» (4). Gli uomini dello Stato, esseri inutili, si appropriano del patrimonio ~cicnti– fico, culturale e materiale degli individui, e chiamano questo lor furto educa• zione. Lo Stato è lo strumento della falsa felicit3: esso poggia sul fango e fango si riducono gli agognatori della potenza. Nietzsche conclude: «Ancora libera è la vita; libera per le anime libere. Solo là dove lo Stato cessa di esistere incomincia l'uomo non inutile» (5). Federico Nietzsche, non è assolutamente da considerare nè un teorico del– l';marchia, nè (almeno in linea di massima) il padre del nazi.smo. Egli fu un filosofo che occupò un posto a sè stante, un isolato volto nello sforzo di dar concretezza alle aberrazioni filosofiche che scaturivano da un cerve1lo malato che lo condusse inevitabilmente alla pazzia. 20 ENZO LO SASSO 0) F. NIETZSCHE: • Al di là del bene e del mate• (Fr. Blocca, Ed. 1954, pag. 154). (2) Ibidem, pag. 156. (3) F. NIETZSCHE.: • Cosl parlo Zarathustra• (Fr. Bocca, Ed. 1956, pag. 35). (4) Ibidem, pag. 36. (5) Ibidem, pag. 37. SI offrono di: VOLONT A' Anno li. n. t. 2, S, 12; anno IIT. n. 4-5, 6-7; anno IX, n. 1, 2 e 3 e st chiedono per completare ta collezione: Anno II, n. 6, 8 e 9; anno III, n. 11; anno V, n. 2 e 3; anno XV, n. 1 e 2; anno XVI. n. 12. Scrivere a: Leonardo Eboll - Via Amen. dola, 67 - EBOLI (Salerno)

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