Volontà - anno XIX- n.1 - gennaio 1966

daranno se111prepiù il desiderio di pen,enire a questo risultato. In /i.ne , questo sarà il salto dell'umanità dal regno del bisogno a quello della libertà 11, Ma ciò che Engels ha considerato, in un lontano avvenire, come possibile unico risultato dello sviluppo d'una società costruita second? i suoi princìpi socialisti - la coscienza d'una libera creazione -, di– viene però fin d'ora la parola d'ordine degli uomini contemporanei che rifiutano di accettare che la loro «coscienza e la loro volontà» siano u– nicamente determinate dalla «esistenza», ma che fin d'ora cercano di or~aninare coscientemente la loro esistenza. Anche coloro i quali conti– nu~anoa credere religiosamente nella dottrina del materialismo econo· mico cominciano ad avvedersene. Nella filosofia sociale della socialdemocrazia tedesca, la teoria del– Ja «autodistruzione» de11a società capitalistica viene ridotta a pocO a poco. Essa cede il posto, e passa quindi in secondo piano, alla lotta di classe che deve sbaragliare più presto l'edificio del capitalismo. La co– scienza di classe e la volontà di classe assumono così una precedenza decisiva di fronte ai fattori pun.!mente oggettivi, cioè di fronte allo svi– luppo spontaneo, senza coscienza, automatico, del processo economico. Ciò attualmente acquista un rilievo più importante nei «sindacati rivoluzionari», la cui lattica è fondata sull'accettazione della prevalenza della «coscienza» sulla «esistenza»; sul principio della «azione diretta», azione che è la più palese espressione de1la libertà e della volontà uma– na, della libertà deJla creazione umana, etc., più che sulle forze produt– trici inanimate. Nel matelialismo storico esiste un lato che deve trovare posto nel– le concezioni sociali dell'anarchismo, ed è quello della potenza della vita reale, che sussiste sempre, nonostante le costruzioni razionali ed assolute. Nulla ha arrecato più danno al materialismo economico quan– to una certa concezione ristretta di questa teoria. Pretendendo di esse– re «scientifica», «universale», ((assoluta», questa concezione del materia– lismo economico ha compromesso finanche quanto in essa era giusto. Ciò che ha, dall'altro lato, controbilanciato questa pretensione è il fatto che essa ha accettato il principio di sviluppo della vita. E la vita, la potenza dc1la vita non hanno nulla in comune con l'assoluto con la scienza, etc. di questa teoria. ' L~ stes.sa autorità di Marx s'è dimostrata impotente a salvare la propna tesi nella sua formulazione assoluta. li principio marxista ha pertanto reso degli immensi servizi, neJ senso che costantemente ha cer– cato di ri.condurrc i voli più sbadati del pensiero, le utopie ed i miti più seducenti a contatto costante con la realtà dell'esistenza. Gli anarchici debbono ricordare questa verità. ALEXEI BOROVOI 18

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