Volontà - anno XVIII - n.12 - dicembre 1965

sizioni privilegiate dei P o~ii ric,·ht' llé • • • I • I ,. .. 'I' s ansio11e ca italista r ., ... -.✓.' ntre I pnmt a ~,~ovatto net e• P d II p . . 11•,,1e zone ar,etrate. Rest'a ferma là natura geo- grafic,a e a nuser <(I "' della pn,,éi'l<l ;' a ;i dass/co srile di chi vuol ta,. ~~~~e,~t; 1 : 1 ~~~ ",.4eìale\1i qu~~l<JJatto cl~e costitu_isce una ~ccusa, per- L . d@ te po1tt,dw di potere e eh egemoma economica. d' e na 7 _,oni e i centri economicamente sviluppati diventano in virtù 1 que s '.a versione geografica un 111odello indiscutibile di civiltà e ne IJ~nse~gueche il problema per il progresso degli uomini non è di cam– . tf'.rne le strutture egemoniche e di potere ma di estenderla a tutta la superficie del globo. ' La stessa cosa va della per l'Italia il cui problema è sempliceme11- •te di espandere nel meridione i capitali ora concentrati in pochi centri 1 del settentrione. In guerra come in pace il nemico da combattere è :sempre - fuori-, al di là della fro11tiera; ma in guerra come hz pace il nemico da combattere è sempre in casa nostra. La miseria clze si vorrebbe delimitare geograficameute in continenti od aree lontaue è invece anc/ze in casa nostra e ci passa accanto nelle noslre strade; pos– siamo riconoscerla con gli stessi connotati nei nostri cenlri che si vor– rebbero elevare a modelli di civìltà. fn queste giungle d'asfalto tra 111s– .-:,uosefuori serie, grallacieli di marmo e di vetro, e vetrine rigurgitanti si aggira silenziosa la stessa miseria e mortificazione umana che si vor– rebbe_c_onfinala in regioni lontaue. E' di ieri la notizia di un bimbo morenle di fame nella citlà di Aifilano, dove ad ogni inverno, come ad un app11ntamento tragico con la morie, si lrova,zo vecc/zi pensionali e disoccupati assiderali dal freddo e distrutti dalla fame. La. miseria non lza confini; essa va dal contadino calabrese al pro– letario dei grandi centri che lavora sull'orlo della disoccupazione o del– la mortificazione di paghe insufficienti; va dal negro dell'Africa a quel– lo dell'America a cui tanti proletari bianchi si trovano accomunati nel– la lotta per l'esistenza. L'attuale indipendenza di alcuni popoli africa11i e dell'Asia è sol– tanto una. indipendeuza politica limitata e i11s11fficie11te come quella conquistata dal popolo italiano con l'z..mfrà nazionale. L'indipendenza reale non è quella che sostituisce padroni nostrani a padroni stranie– ri o di razza diversa, come il socialismo reale 11011 è quello cl1e sosti– tzdsce il padrone privato con lo stato padrone. L'indipendenza e il socialismo so110 la liberazione da ogni potere o prepotere di mi110- ranze organizzate. La causa di questi paesi depressi è la stessa di tutte le classi de– presse e sottomesse del mondo. di tt1tti i pro/eta,; e gli oppressi d'o– riente e di occide11te. La lotta contro la fame e la miseria, la, libera– zione dal bisogno, si chiama oggi come ieri con lo stesso nome: rivo– luzione sociale. ALBERTO MORONI 675

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