Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

utile si è, non già uccidere la persona e afflizione ... come possiamo rifiutare l'e– di un re, ma l'uccidere tutti i re nel sperienza del dolore e dell'afflizione? Lo cuore e nella mente della gente, di sra- sforzo di rifiutarla è possibile solo se dicare la fede cioè nel principio di auto- noi riduciamo la nostra sensibilità, la no- rità a cui presta culto tanta parte del stra capacità di corrispondere e amare, PoPolO » (124). se Induriamo I nostri cuori e neghiamo la nostra attenzione e il nostro sentimen- L'opera psicanalitica di Erich Fromm, to sia agli altri che a noi stessi. Se vo- oltre ad arricchire l'anarchismo di una gliamo definire la felicità attraverso il indagine mollo particolareggiata circa suo opposto dobbiamo definirla non co- l'assurdità della società moderna, ci far- me il contrario della tristezza, ma come nisce anche un principio basilare per l'im- il contrario della depressione. Che cos'è postazione complessiva del problema ri- la depressione? è l'incapacità a sentire, è voluzionario: quello di te senso di appar- il senso d'esser morti mentre il nostro tenenza al gruppo e sicurezza, tranquilli- corpo è ,,ivo è l'incapacità a provar gioia tà » (4). Si potranno cioè soddisfare tut- come anche a provar tristezza, Una per– ti i bisogni. si potranno avere tutte le sana depressa sarebbe grandemente sol– più libere e individuali esperienze sessua- levata se avesse la capacità di sentirsi tri- li, ma se in questo l'individuo esce fuori ste » (5). dai principi basilari del suo gruppo, que- I rivoluzionamcnti individuali possono sto rivoluzionamento, anche se è diretto avvenire, ma se da un lato essi ci_ ren– nel senso giusto, gli darà anche un sen- dono la vita più tonificante pcrchè vivia- so d'insicurezza, e la sua vita non sarà mo senza dannosi tabù e più rnzionalmen- comunque risolt;:1 nella te felicità"· Come te, da un altro lato questa liberazione - potrà avvenire questa sua "'felicità», in che è però sempre relativa al nostro am- mezzo ad un mondo che, nonostante i biente - ci rende più vivi. più sensibili, suoi rivoluzionamenti individuali, resta più svegli, e il nostro svegliato senso d'a- assurdo? more cozza drammaticamente con l'indif- Ma stralciamo quanto segue da II Pslca- ferenza e la chiusura della struttura so• nalisl della società contemporanea" (pag. ciale. Allora le nuove gioie si associano 196) per mostrare come Fromm abbia a più acuti sentimenti di sofferenza. Sia– centrato il problema « Una persona viva mo vivi, insoddisfatti, ma non siamo alic– e sensibile non può fare a meno di es- nati. Trovo pertanto molto errata la con– sere triste e di sentirsi afflitta molte voi- nessione di insoddisfazione e alienazione te nella sua vita. Questo avviene non so- che fa Dc Marchi - te condizione di in– lo a causa dell'insieme di sofferenze non necessarie prodotte dall'imperfezione del– le nostre soluzioni sociali, ma a causa della natura dell'esistenza umana, la qua– le fa sì che :,ia impossibile non reagire alla vita con una buona dose di dolore (5) Accanto alle :.ue p:1rti luminose anche Fromm ha le sue zone d'ombra; egli mostra. per esempio una crassa incompetenza in mate· ri;i sessuale. Tipica la sua affermazione (op. cit. pag. 105) • In questo secolo la llbcnà sessuale è staia raggiunta,. oppure (articolo • Sesso e caratlere ,. ne La run:Uone della famiglia • Bom• (4) Si \"Cda particolarmente: Fuga della llbcr- piani) • nel rappono sessuale la donna, al con• là (Ed Comunità, 1962). trnrlo dell'uomo, non dà nulla•· 614

RkJQdWJsaXNoZXIy