Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965
qucslo, tratta con sufficiente chiare1.1a il Ma i problemi sono molteplici e non problema della ri,·oluzione agraria, che è può essere questa la sede pili idonea per il problema Politico fondamemale del Po- dibatterli, anche se va subilo riconosciu– polo algerino, il problema dei rapporti 10 al Rogati il merito di ,were più volle con il panito comunista algerino, la si- c:,prcsso la sua pcrple3sità in ordine alle 1ua.lionc sindacale e il cpmportamento diftìcoltà oggellivc della rh•oluzione alge- dell'opposit.ione a Ben Bella, e la politica rina. Certamente nella rivoluzione algeri- csH·ra. I ire ultimi capitoli prendono in na c'è il senso della precarietà delle cose, esame la convivenza religiosa, la giovcn- c'è il timore che si traiti di esercizio di tù e la donna, la cultura. potere. legato all'ambi,:ionc degli uomini, Per quello che riguarda l'opposi;,ione, e c'è il timore che il popolo non riesca Rogati dimostra di essere impreparato al così a realizzare la sua emancipazione. nuo\'O colpo di slato; e non pcrchè il suo Questo pericolo sussiste\'a anche prima di libro abbia un cara1tere agiografico, ma Boudiemme. Forse la rhoh11ione algerina perchè gli avvenimenti in Algeria non so- non ha mai imboccato la strada dell'e- no pre\'edibili. Ma un approfondito esame stremo rispe110 della libcr1à individuale, di quella realtà c'è stato, e particolar- fondata sulla completa eguaglianza degli mente per quella che rigua,·da l'imposla- uomini. zionc della politica agraria e l'autogcslio- L'esperienw algerina, nel senso più im- ne, sono infinitamente utili le annotazio- mediato, richiama l'csperiema cubana e ni che l'autore ha fatto e che oggi assu- invita drammaticamente a riflettere su mono una maggiore importan,:a, proprio tutta la situa,:ione Politica intcrnaziona- per verificare la novità Boudiemme. le, oggi particolarmente grave nel setto- • L'autogestione è Innanzi tutto una pale- re asiatico. Certamente gli uomini sono stra di dcmocra;,Ja, in cui ciascuno si a- sempre meno docili, non tollerano le bltua ad assumere le proprie responsabi- strutture delle società feudali e capitali– lità nel riguardi di se stesso e della col- stiche, anche quelle risorgenti dopo le ri– lcttivltà nal.ionale • (pag. 50). Questo lin- \'Oluzioni. C'è un pericolo sempre nei mo– guaggio esprime certamente la capacità di ti popolari, il pericolo cioè che coloro che guardare :1 fondo in una rivoluzione per- dirigono la ri,·oluzionc subentrino alla chè cffc1tiw11m:nte l'autogestione è il prin- ,classe dominante, per conseguire quegli cipio su cui può essere fondato il rinno- stessi privilegi contro cui si era combat- vamcnte profondo cli una collettività. E tulo. Se gli uomini dell'ordine nuovo si nn,i l'autogestione, a mio a\·viso piu eh(' comport;rno come quelli del vecchio mon- csserc considerala lo strumento di realiz- do, se nulla è cambiato nelle strutture i.azione di una democrazia (palestra), do- stesse del potere e del privilegio, da che ,•rcbbc essere considerata il conienuto più cosa può partire per affermare che c'è autentico della democra;,.ia; insomma, non stata la ri,,oluzione? Questo è un discor– un meao, ma il fine stesso da raggiunge- so che, d'accordo, non si può fare ai mar– re. Nel suo discorso del 5 luglio 1965 Bou- gini di una leuura particolare come que– dicmme ha ribadito l'importanza dell'au- sta, valida sì dal punto di vista della di– togcstione e del socialismo, che, a suo di- ligcnza e della serietà, ma 1,on concepita re, fa parte ..del patrimonio storico al- certamente per 1·isolverc i problemi della gerlno • filosofia della ri\'oluzione; ma è un di- 669
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