Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965
sintetizzati con il titolo che René Dumont sta recensione) che esso possa essere fa- ha fatto al suo libro, citato dal Novati cilmente superato dagli avvenimenti: no, « L'AfriQue noirc est mal parile». L'Africa non è vero! Gli av\'Cnimenti corrono sul è partita male, e dico l'Africa in genera- piano della storia, ma le leggi che li con- i.', perchè i movimenti d'indipendenza so- ducono, senza essere quelle inesorabili del no manovrali da forze neo-colonialiste, le Vico, hanno una direzione: se interpretia– quali, per non perdere nulla, si appoggia- mo gli avvenimenti nella loro giusta dire– no nel movimento di rinnovamento poli- zionc, i nostri pensieri saranno sempre va- tico, non alle forze popolari ma ai nota- lidi, prima e dopo i fatti, non saranno mai bili, espressione di una « borghesia for- superati dai fatti, ma li verificheranno, mata da11'occideme e cllente dell'occide- in quella conversione di fatti e di verità, ne», che, favoriti nella conservazione dei a cui non abbiamo mai finito di credere. propri privilegi favoriscono i bianchi nel- I<:. ROGATI LA St~()ONDA RIVOLUZIO• NI<~Al,GEIUNA la conservazione dei loro privilegi. • E' iucontcstabilc che solo una reale indl1>en• <lenza cconon1ica, ottenuta attraverso la serrala mobilitazione delle risorse nazio– nali contro le cause ciel sotto-sviluppo (e non già semplicemente contro i suoi ef- (Ed.« Opere Nuove», Roma 1965, L 1200). fetti, come accade nelle economie alimen- Elio Rogati ha compiuto indubbiamen- t<,le in prevalenza dall'assistenza stranie- te un ottimo lavoro di ricerca, che può ra) può dare un significato all'inclipcndcn- trO\·are ampia utilizzazione nella lcttera- za polilica, specialmente ove questa non tura politica. Non è stato fortunato: sta- sia conquistata con la forza ma sia ac- YO ormai terminando la letteratura del cordata dalla potenza colonialista con una suo lavoro quando proprio in giugno, è operazione di accorto trasformismo, inie- stata data noti1.ia del colpo di stato di sa a focilitarc con una sommaria concilia- Boudiemme. Che dil·c? Passata la sorpre– :tionc la prosecuzione di relazioni non pa- sa, e atteso inutilmente, in questi ultimi riiaric,. (pag. 133). mesi, qualche chiarimento, mi accingo ad Quando si presenta un libro csprimen- esprimere k mie impressioni. senza natu– te un pensiero politico, non si può avere ralmente affrontare quei problemi di fon– la pretesa di riassumerlo: tanto meno in do e le conclusioni, a cui la letteratura questo caso, se si considera che qui sono stessa ci avrebbe potuto condurre. studiati 1,on solo i partiti politici dei sin- Il libro mi è subito sembrato non in- goli paesi africani, o raggruppamenti di ventato, ma scritto per dire qualche co- paesi. dall'Algeria all'Angola, ma gli uo- sa, con un suo preciso scopo informati- mini stessi (molto spesso i notabili di vo e un rigoroso piano di lavoro. E que- cui prima si diceva) che ne sono a capo. sta impressione immediata, l'ho ritrova- Si può dire però, senza timore, di dire ta riprendendolo, prima di scrivere que- troppo, che l'indagine condotta dall'auto- sta nota. li primo capitolo è dedicato i\l• re, con tanto acume e tanta onestà, onora l'esame dinamico di quanto è avvenuto in la nostra letteratura politica. Un'amico, Algeria dal Programma di Tripoli (giugno vedendomi leggere questo libro, esprime- 1962) alla Carta di Algeri (Aprile 1964). va il dubbio (esposto già all'inizio di quc- Un gruppo di sette capitoli, successivi a 668
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