Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965
quando gli operai ancora ne prendono Incomincia a tratlarc Sloricamente il poche migliaia. Sarà sempre ,,ano ogni problema del servi;,io sociale, e ci dà le ll·nta1ivo di rinnovamenlo delle stnitture linee di una storia brc,•i.!tsima il cui ini- sociali sino a quando coloro che dovr-an- Lio è daiabile nel secondo dopo-guerra. n•> orx-rnrlo, e si bat1ono per farlo, use- Se andiamo indietro solo di veni! anni già ranno 1:>oiquegli stessi strumenti, validi siamo nella preistoria. E non solo il ser- 1x:r l'asservimento e godranno quegli s1es• viLio sociale è iniziato mollo tardi, ma si privilegi. non è germinato s1xm1aneamente dalle I<'. FERRAKOTTI s•:nv1z10 SOCIAl,F. t, F.N'l'I l'UHBUCI (A. Armando Editore - Roma - L. 1000). Ferrnrotti è noto agli spettatori tele– visivi ix:r i suoi caldi e generosi inter– \'t'nti nei dibattiti. cd è uno di.::i pochi uomini. del nostro paese, che possieda un linguaggio ndeguato ad una nuova socic– là. Nntur:1lmente, proprio in considernzio– nc di qui.::sto, l' rammentando che un lin– guaggio è sempre il fnmo di una spcci. fica prcparatione professionale e dell'im– p..;gno murnlc che si porta nel lavoro, ab– biamo le110, con particolare attenzione, questo libro, dedicato al servizio sociale. L'argomento e di fondamentale interesse e non delude le nostre aspettative quella serrata crilica che l'autore conduce sia sull'impo~t:izionc dell'assistenza, sia sulla relazione esistente tra servizio sociale e cm i pubblici. Siamo anche d'accordo con Fcrrnrotti quando afferma che • il servi– zio sodale contribuisce a far saltare la scrullura e Il modo autorilarlo, csscnz.lal– mcnte unilaterale del sistema di decisione e di gestione del potere• (pag. 68). Certa– mente • far saltare • è dire troppo, ma l'autore non fa uso di quella rctol"ica cial– trona di cui lanto abbonda la nostra stampa per ingannare questo o quello. I-la grande fiducia nel progresso delle scicn- 1.c, e pili grnndc fiducia nella ragione de– gli uomini. 666 nostre strutture. E staio importato. «Questo è andato esente ... da aspetti negativi, per la mancata acclinmta1.lonc culturale di metodi e tecniche maturate nel diversi con1csti sociali• (pag. 15). Per la formazione degli assistenti so– ciali i'Uni,·ersì1à dovrebbe essere l'unico o:·g:inismo capace di qualificare professio- 1nimcn:e. Ma le cose non stanno così e sarebbe troppo lungo qui raccontare co– me stanno. Da noi • si vive - dice testual– mente Fernirotti - slmullancamenle in epoche storiche diverse. Il cartogramma culturale italiano di oggi, se si potesse c,– laborarlo, somiglierebbe ad una stratifi– caz.ione geologica: una società civile ed u– na convivenz.a polillca dominate da salti sloricl e squilibri strullurali da misurarsi iu millenni ..,,. (pag. 30). Queste verità scollano, ma è degno di lode colui che ha il coraggio di dirle. C'è, alla fine del libro, un capitolo de– dicato ad alcuni casi illustrativi dei pro– blemi che pone il rapporto cnti•servizio sociale e un capitolo dedicato all'esame dtlle caratteristiche del scrvi1.:io sociale: I) la pianificazione dell'intervento; 2) la ricerca delle cause dc\l'inter\'ento; 3) la sollecitazione della partecipazione dell'as– sistito all'intervento. Ho conosciuti assistenti sociali della prima e della seconda generazione (per usare il linguaggio del Fel'J"arolli) e mi sono fatto l'idea che in ogni caso l'assi– stente sociale in lrnlia si è venuto for– mando o piut1os10 deformando, proprio
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