Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965
c~btcn,dalc. La rivolta è una passione: non ci rivol1eremmo se non sapessimo in nome di che cosa ci rivoltiamo: con- 1rariamen1e all'angoscia, la rivolta non ha mai le mani vuole. Per i surrealisti, la libcr1à è un't:nergia piena di passio– ne che brucia in noi e lrasfigura il mondo: è ciò che noi abbiamo e che <.'omanda la nostra rivolta. L'esperienza surrealista si è formata lcntamcn1e, dopo lunghe e faticose ricerche. D'al– tronde i sui-realisti considerano come loro precursori: Sade, Ncrval, Rim– 'Jaucl, Lau1réarnont, Mallarmé, Huy– ,man!-.. Saint Pol-Roux, e alcuni altri. <\ quc-3to periodo pieno di fervore fe– ce !-.eguito un secondo periodo, carat• tcrizzato dalla trasposizione dei valori surrealisti nella vita pratica della so– cietà. Questa necessità di rendere chia– ri pubblicamente i valori surrealisti, era una giusta conseguenza delle csi– j?enze esterne e interne, provocate dai governanti che, in quel momento, sta– vano cercando l'adesione delle masse per la coni inuazione della guzrra colo– niale, men1re la destra occidentale sta– va montando la guardia contro la ri– , olu;,iunc !)ovietica. Brcton dichiarò che « l'arte au1enti– ca di oggi è po.1·te integrante dzll'atti– v1tà sociale rivoluzionr.ria: come quc– sl:i., essa tende allo svolgimento e alb distru;,ionc della società capitalista•· Però Arlaud e Vitrac criticarono l'ac– costamento del surrealismo al comu– nismo, sostenendo che non esiste vera ri,•oluzione se non sul piano spirilualc. Tu11avia, con la pubblicazione del ma– nifesto « Au grand jour », Arngon, Brc– ton, Eluard e Péret, fecero conoscere la loro ndesione al partito comunista. Una seconda crisi scoppiò nel 1930, quando dal gruppo dei surrealisti si allontanarono Lciris, Préverl e Quz- 624 neau. Intanto, Aragon, cli ri1orno dalla U.R.S.S., fu minacciato d'arresto per la pubblicazione del 3uO poema Front Rouge, e Breton prese apertamente le sue difese. Boid.:ffre rilevava: «Non è facile, dopo aver dato il proprio nome a un movimento rivoluzionario, spe– cialmente quando si tratta, come il surrealismo, di una lìlosofìa che non si propone soltanto di rinnovare il linguaggio, ma di cambiare l'uomo e la vita, di restare fcdcl:! senza avere eseguito i suoi scopi•. Eluard e Ara– gon, trovarono indubbiamente nel co– munismo una nuova chiesa e un vas1O pubblico. E il surrealismo continuò ad irradiare il mondo con le !)ue ricerche c le sue creazioni. Nuove personalità aderirono ad esso, come Brunnel, Char e Dali. Gruppi di surrealisti fecero Ja loro apparizione in Cecoslovacchia, nella Svi;,.zcra, in Inghilterra e nel Giappone. Nel 1946, Brcton pubblicò una nuova edizione d:-; ManUcsto, dei Prolego– meni, e un tcn:o manifesto del surr~a– Ji<:mo; prese anche in considerazione l'esistenza di esseri superiori, i «Grands Traspa,-~nts•, orientando così il sur– realismo verso l'occultismo. E' molto diflicilc dare un giudizio sul. le creaz!oni dei piltori e degli scrittori surrealisti. L'esposizione inlernazionalc ciel 1947 e quella del 1959, dettero ri– ,;;alto ad un movimento svoltosi fra le due guerre, che se non era riuscito a trasformare il mondo, aveva avuto tutlavìa non forte innuenza sulla vita. Come acutamente fa osservare Tri– stan Tzara, il surrealismo cerca di con• fìnare con l'c.ssenza stessa del verbo, cerca di mettere in atto non dei senti– menti e delle idee, ma la stessa attivi– tà dello spirito. li suo metodo è l'au– tomazione fisica, espressa sia con lo
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