Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965
vcva voluto vegliare ancora una notte, nonostante la stanchezza, per la speran– za della ricompensa promessa?' Jl Madariaga, pur ammeltendo che probabil– mente, proprio da allo.-a, in conseguenza della sua prepotenza, Colombo comin– ciò a perdere il favore della povera gente, si accontc.nta di qualificare come «sconsiderata» un'azione che, sob, disonora per se.::mpr,::chi l'ha compiuta. JI marinaio, disperato, fuggì in Marocco e rinnegò la sua fede. Ed è inutile 1cn1ar di rare dell'umorismo fuod posto su questo fatto, a simiglianza del Ma– dariaga, il quale, con l'intento cli minimizzare l'atto ignobile di Colombo, con– cluse: «come la maggio1· parte di noi, egli, per credere, aveva bisogno delle o-– pere ... altrui», senza comprendere che, invece, aveva bisogno, per credere, delle opere di un Dio di giustizia nel quale aveva pur avuto fede, e che ora si mo– strava o assente, o consenziente all'ingiustizia dell'uomo. Fu questo un gesto di dispernzione paragonabile a guello del «cacico», il quale, condannato dai ni– stiani ad essere arso vivo per aver gcllato l'oro nel fiume, e già legato al palo, al francescano che lo esorta a conver1irsi alla vera fede per avere nell'al di là la beatitudine eterna, chiede se anche i cristiani vanno in cielo. Alla risposta affermativa dichiara che preferisce andai· all'inferno «por no ver tan cruel gen– te» (Bartolomé Las Casas • Istoria della disruzione delle lndie Occidentali - Ve– nezia, 1626, pag. 27). La seconda spedizione in America parte trionfalmente dal porto di Cadice, composta di diciassette navi, che portano :inche sementi cd animali per la co– lonizzazione delle Indie. Colonizzazione che incontrò moltissime difficoltà per va– rie ragioni, ma anche perchè l'ammiraglio si spostava continuamen1e in cerca di nuove terre, in cerca d'oro. Egli credeva « di esser vicino alla sorgente del– J'oro e che Dio gli avrebbe mostrate dove l'oro nasce» (Navarrete - L. I, pag. 96). Quando gli Spagnoli che lo avev:rno seguito furono costretti a chiedere aiuto alla madre patria, Colombo propose «di organizzare un commercio bene equi– librato mandando dalla Spagna alcune caravelle cariche di bestiame e facendole ritornare cQn un carco di schiavi. Da ciò egli crede che i sovrani potranno trar– re profitto concreto. Questa singolare proposta è l'unica che il re e la regina non accettarono» (Navarrete L.l. - 119). Ma senza curarsi delle situazioni reali «Colòn mandò in Castiglia con le caravelle comandate. da Antonio de Torres cinquecento schiavi. D<lle le circostanze il carico di bestiame umano dovè pro– durre un'impressione sfavorevole, sia per se stesso come esposizione di una miseria, sia perchè incarnava le tendenze dell'ammiraglio a for.!are la mano ai sovrani. La sua proposta precedente non era ancora stata accettata» (Madariaga pag. 298). Costantemente i re cattolici dovettero lottare contro la mentalità schiavista di Colombo che non voleva cedere. «Seguendo b. sua politica che aveva per i– scopo di produrre dc-naro con la ven<lita degli schiavi e di procurare schiavi facendo la guerra. Colòn aveva intentato una causa contro alcuni indiani per poter riempire le sue navi di oro umano e aveva scritto una lettera in cui il suo piano per lo sfruttamento di questa miniera d'oro è presentata al re in questi termini: «In nome ddla Santissima Trinità [!] d:1.qui possiamo mandare tanti schiavi quanti se ne possbno vendere e legno verzino e possiamo vendere 580
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