Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965
sera sconcertati di fronte alla disinvoltura dell'ammi:-aglio dell'oceano, e deci– sero di prender tempo prima di dare una risposta definitiva. Inoltre l'ansia di sostituire l'oro-metallo, che non si riusciva a trovare altro che in quantità ri– dotta, con l'oro-uomo, era propria di Colombo, non dei sovrani: i quali «pur essendo grati dell'oro ncn insistettero mai sul lato m~terialc della scoperta. Chi legge le istrnzioni è colpito eia un senso cli propor.tione. Per il re e per la regina l'oro non è quell'esca che attrasse, come abbiamo visto, Colòn fin dai suoi primi giorni di permanenza in Portogallo, non è quel demonio che tentò molti dei primi coloni spagnuoli: è soltanto un metallo di più, uno dei prodoui delle Indie particolarmente benvenuto» (Madariaga - pag. 306). Del resto, anche sup– ponendo che con l'oro-uomo, Colombo avesse voluto assicurarsi il favore dei re, si può forse considerare moralmente lecito l'acquisto di vantaggi e di onori a prezzo di centinaia e centinaia di vite umane straziate o massacrate? Seguiamo ora Colombo nel suo ritorno in lspagna, dove fu accolto come un trionfatore. Pinzòn, sfinito per le fatiche durate nel terribile uragano che in– colse le caravelle sulla via del ritorno, morì poco dopo, senza raccogliere alcun frutto dall'impresa. A corte l'ammriaglio ricevette tutti gli onori, perchè i re non vennero meno ad alcuno dei loro impegni. Ma come si comportò Colombo nel successo? E' proprio qui che ricorre il triste episodio a cui si è precedentemente accennato. Prima della partenza il re e la regina avevano promesso un premio di diecimila mara,·cdì all'anno, vita natural durante, al primo uomo che avesse avvistato la terra. CQme tulli sanno è dalla Pinta che partì il grido consolatore: «tierra, tierra», da parte di un marinaio che viene segnato nel registro di bordo con il nome di Rodrigo di Trbna, il quale avrebbe perciò dovuto ricevere il premio promesso. Ma Colombo, giocandc sui fallo che alcune ore prima aveva creduto di scorgere un lume all'orizzonte, subito scomparso, e approfittando del favore della corte, dichiarò di aver visto primo la terra e si fece assegnare la pensione annua che sarebbe toccata. al povero marinaio. Naturalmente molti biografi, che parteggiano per Colombo, passano sollo silenzio questo suo allo di sopraffazione. Altri, come il De Lollis, affermano che non fu per avidità di denaro che egli dichiarò di essere sti1lo il primo a scorgere all'orizzonte la ter• ra, bensì per «legittima ambizione». Davvero «legittima» quell'ambizione che, per essere riconosciuta si vale di una menzogna e di un inqualificabile sopruso a danno altrui! Più equilibrato il Madariaga, che, pur considerando sempre Colombo con indulgente simpatia, osserva: «era evidente che non era stato lui a veder terra per primo e che lo sz:peva, pcrchè altrimenti avrebbe fatto issar la bandiera sulla sua nave e sparare la sua bombarda, come lui aveva ordinato ai tre equipaggi di fare appena si fosse avvistata la terra. Ma Colombo ottenne i diecimila maravcdì qu;1ndo nessun impiegalo o funzionario era in grado di opporglisi (pag. 225). Da tener presente che, in quel momento, per Colombo, i diecimila maravedì rappresentavano un'inezia, mentre per il marinaio sarebbe– ro stati una piccola fortuna, che gli 3vrcbbe consentito di condurre una vita tranquilla. Chi ha mai pensato al dramma che l'ingiustizi3 subita scatenò in– dubbiamente nell'animo di quell'umile navigatore, il quale aveva pur parteci– pato ai pericoli, alle fatiche, ai disagi per la riuscita dell'impresa, che forse a- 579
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