Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

Sugli altri problemi il congresso adolla una serie di deliberazioni: prende posizione contro i C.L.N., considerandoli manifestazioni autoritarie; costituisce un Comitato di Difesa Sindacale con il compito di coordinare l'azione dei Grup– pi di Difesa Sindacale già costituiti dagli anarchici nella C.GJ.L., con il compito di trascinare i k1vorato1i al metodo d::11'.nione diretta; esclude ogni accordo permanente con i partiti politici e con le organizzazioni da essi controllate; ri– badisce l'antiparlamentarismo ar.archico anche di fror.te alle prossime elezioni della Costituente e al Referendum istituzionale; affcnna la necessità di agitare il problema della libertà del popolo spagnolo, di lottare contro il mito della Rus– sia-comunista, dell'Inghilterra-liberale e dell'America-popolo libero. La riconferma delle deliberazioni di Carrn.ra in tutti i congressi successivi e, per di più, la decisione del congresso cli Bologna ciel 1947 di sostituire il Con– siglio Nazionale con una Commissione di Corrispondenza cui si attribuiva la esclusiva funzione cli «buca per iettere»; e la deliberazione dell'assise nazionale di Ancona ( 1950), che prescriveva l'ammissione nei congressi della F.A.I. di lutlj gli anarchici aderenti o meno alb Federazione; dimostrano la prevalenza della tendenza antiorganizzatricc e spi~gano in pane i contrasti insorti nel Movimen– to, subito dopo Carrara. Nei mesi successivi al settembre del !945, le defezioni dal Movimento anar– chico furono numerose, specialmente dove il Movimento alla data del congresso cli Canara contava migliaia di proseliti. E' chiaro che molte di queste defezioni sono giustificate da adesioni affrettate, nella convinzione che il Movimento a– narchico 1·endcsse possibile la realizzazione di idc-e che a volte non c'erano, di propositi indeterminati, dettati solo dal dima riuo]uzionario instaurato dalla guerra partigiana. Ma è altrett;."\.'110probabile che numerose defezioni (è qui il caso di ricordare pur<! quella di diversi gio\'ani riuniti in una associazione ideologicamente orientala e nota con il nome di «Gruppi anarchici di azione proletaria», avvenuta nel 1953) sono eia attribuire alla incapacità dei vecchi a– narchici di comprendere e tollerare t:lluni atteggi:unenti politici giovanili non perfetLamentc in line:1 con i principi libert: :i.ri, ma che il tempo e il loro aiuto avrebbero potuto trasformare in idee anarchiche. Nei confronli di questi gio– vani, molti vecchi anarchici assunsero una posizione negiiliva, vuoi intollenmte, vuoi «da maestri» unici depositari della verità. E ques10 contegno irritante diretto a distruggere il contraddittore, mai a persuaderlo, ci sembra carntterizzi anzi gli interventi cli taluni dei pili rapprescntati,·i anarchici italiani contro gli 01·ganizzato1·i, da C:11T:1raad oggi. E' un difelto questo che non si può attribuir<;! al Malatesta, e che non si spiega con il temperamento, ma piuttosto con una er– rata interpretazione del valore dell'individuo e del suo -posto nell'associazione. el\'ultirno decennio, i congressi ed i ~onvegni degli anarchici ~ono impe– gnati quasi esclusivamente a difendere e riafferma.re le «direttive» cli Carrara. nonosiante la continua e sempre più estesa opera di moderata opposizione degli organizzatol"i, che pur mostrandosi preoccupati di nor.vsuscitare fratture per gua– dagnare intanto altri al loro progr:nnma, richic1mano l'attenzione di tutto il Movimento sul Patto cli Bologna del 1920. Viene co,;;;ìsistematicamente 1·espin10 ogni suggerimento tcndenlè a dare responsabilità maggiori alla Commissione 571

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