Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965
na per gli esallati e per gli esaltatori. Alle acclamazioni, agli applausi, agli «ev– viva il Lenin d'Italia!», Malatcsla rispondeva chiarendo che non era tornato per candidature politiche o per cariche presidenziali. Egli era per un rrontc unico e rivoluzionario del proletariato; era per una rivoluzione che, distruggendo lo sta– to producesse libertà. Appunto perciò ricercava l'alleanza di tutti coloro che vo– levano la rivoluzione contro il comune nemico: un'alleanza limitata al tempo dell'atto insurrezionale, dato che nel momento immediatamente successivo gli anarchici avrebbero cercato di attuare le loro idee, opponendosi alla costituzio– ne di qualsiasi centro autoritario, e trascinando le masse alla organizzazione di,·etta della nuova vita sociale, conformemente al grado cli sviluppo ed alla volontà delle masse stesse, nelle varie località. Era uno scopo nettamente diverso e con1rario a quello dei partili sovver– sivi autoritari del nostro paese, i quali - come scriveva Malatesta nel 1922 - «non hanno nessuna capacità e nessuna voglia di fare la rivoluzione e dureran– no a non potere e a non volere farla sino a quando saranno affetti dalla luc par– lamentaristica. Ma ciò non impe.disce che noi, non potendo fare la rivoluzione da soli, dobbiamo spiare tutte le occasioni che potrebbero, magari contro la volontà dei capi, determinare un movimento insurrezionale». Con questa prospettiva: la questione fra mezzi e fine, fra organizzazione e libertà individuale, venne risolta non pili con il solito tentativo di accordo 1co– rico-tattico fra tutte le tendenze ciel Movimento, ma con l'acce11azione e dcli• mitazione del dissenso, che portava ad una divisione dei compili senza esclu– dere una occasionale collahorazione pratica tra le varie frazioni dell'anarchismo. L'Unione Anarchica Ttaliana (U.A.T.), costituita nel congresso di Bologna del lu– glio 1920, fu la traduzione ciel concetto di organizzazione come garanzia di li– bertà. E' più tardi, le realizzazioni anarchiche della rivoluzione spagnola furo– no l'applicazione di quel concetto di organizzazione libertaria a tulta la società. L'Unione Anarchica llaliana era quindi un'associazione di tendenza comu– nista-anarchica, com'è detto nel suo «Programma». Secondo il «Patto» approva– lo, l'Unione «è organizzata sulle basi della più ampia autonomia. Come essa è autonom3 in seno all'Internazionale anarchica, così nel suo senso sono autonomi e le federazioni e i gruppi; e in questi lo sono i singoli componenti. Il presente Patto li unisce solo in quanto esso è stato da essi individui e collettività, libera– meme accettato. Ogni membro della V.A.I. riconosce l'obbligo morale di rispet– tare gli impegni presi, e resta libero d'altra parte di fare tutto quello che vuole, purchè non violi i principii dell'Unione e non ostacoli l'azione dei suoi com– pagni». I rappo1·ti interni fra le organizzazioni dell'U.A.I. e l'indirizzo generale dell'azione collettiva di questa sono stabiliti dai Congressi generali e impegna– no moralmente e materialmente tutta la Unione. Comunque le deliberazioni prese dai congressi su argomenti d'indole generale, hanno solo carattere con– sultivo e impegnano solo coloro che le avranno approvate. li congresso nomi– na l'Ufficio cli Corrispondenza (o Segreteria) e il Cons!glio Generale. L'Ufficio di Corrispondenza ha funzione esclusivamente esecutiva: ha il compito di rap– presentare la Unione nelle pubbliche manifestazioni in coerneza con il Program• 566
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