Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965
gioranza, ~pccialmcnte dal 1914 in poi, ndla ala sinistra del movimento sinda– cale del nostro paese, rappresentata dall'Unione Sindacale Italiana (U.S.1.). Ma l'U.S.I. (che per gli anarchici è solo un mt:!ZZO di educazione delle masse alla ~olidaricU, morale, scaturcnlc dall'unione ..,olto un medesimo ideale, e non un fi– ne fondato s11ll'illusoria solidarietà economica), nonost,rntc i suoi ljO.000 affi– liati, è un'organizzazione limitata a t:llune regioni del paese e nettamente mino– ritaria rispetto alla C.G.L. Non può quindi giocare un ruolo determinantt: nella Sellimana Rossa del 1914; nè questo ruolo può giocarlo ii Movimento anarchico <;pecifico contribuendQ a rend1.•,reveramente rnlidale con le zone ribelli il re– sto del paese. Il motivo è ovvio: esso è tuttavia diviso sul terreno dell'organizza– zione, per mancanza della necessaria maturità associativa; inoltre, è rimasto troppo tempo distante dalle organiznzioni operait: per potere ora riuscire a trascinarle ~ul terreno della rivoluzione, nonostante gli ordini contrari imparti– ti d.illa dirc7ione della Confederazione Generale del Lavoro. La crisi del dopoguerra Ma, I.i coslituzione di centinaia di comitali antimiliiari~ti, voluta dagli anar– chici con i socialisti e co_n i repubblicani prima dello scoppio ddl'insurrczione, le migliaia di comizi tcnuli e l'ampiezza del movimento, contribuirono a mante– nere il Partito socialista sul piede dcll'intnrnsigcnza contro la guerra e a dare alle mas~c la certezza della possibilittt della rivoluzione sociale nel nostro pae– se. Questa possibilità di rivoluzionare il corso della storia italiana. si presentò, secondo gli anarchici, nel primo dopoguerra. 11 Movimento conobbe allora momenti di intensa propaganda e di intensa prepara1ione rivoluzionaria. Vennero ricostruiti i circoli, i gruppi. le biblioteche sociali e le :'lltre iniziative interrotte dal conflitto; mentre la stampa anarchica ebbe una fioritura straordinaria ovunque: venne persino fondato un quotidia– no anarchico Umanità Nova, che sotto la direzione di Errico Malatesta trovò brga diffu~ionc- per diversi anni. La propnganda dt:::Ifatto ritornò ancora una volta e con nuovo vigore alla ribalta, giustificata da ragioni contingenti; e l'U. S.I. ricostruì le sue Camere del Lavoro raddoppiandon.! l'azione clirclta fra le masse, nella certezza che le circostanze rendevano «rcla1ivamcntc facill!11- co– mi! scriverà Armando Borghi che ne era il segretario generale - una rivoluzio– ne in ~cnso ~ocialista. Nel dicembre del 1919, nonostante gli oslacoh opposti dal governo, Errico \falatc~ta tornava in Italia con l'aiuto della Federazione dei lavoratori del mare e di Capilan Giulielli. Egli veni, a acclam~110 ovunque da folle immense di la– vorntori, il che dav=i. l'illusione che tulli lo comprcndc:,sero e moltiplicava la speranza che il movimento rivolu.tionario del nostro paese fosse ad una svolta de– cisamente risolutiva. A Genova, a Mil.ino, a Bologna, nelle Marche, nelle Roma– gnc, le manifestazioni assumevano un =i.spetto plebisciiario tale cli entusiasmo, che Errico Malatesta scriveva agli amici «Grazie, ma basta!•, ricordando che l'csaltazionl! di un uomo è cosa politicamente pericolosa e moralmente malsa- 565
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