Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

isfinti rivoluzionari delle masse avrebbe Jato fuoco alle polveri sociali e risolto così tutti i problemi. Questa concezione rivoluzionaria, allora realisticamente ancorata alla 5itua• zione e su cui la credenza della imminenza della rivoluzione sociale giocava un ruolo determinante, guiderà la parte anarchica del movimento socialista del no– stro paese, fino agli anni novanta almeno. Ad essa si richiamano i moti insurre• zicmali intcrn;uionali~tici del 187< e, in maniera diversa. quelli del 1877, in segui• to ai qu,di, sh~nd,;t~1 e dispersa in gruppetti che molto diff;ciJmeme potc•.1.:mo niantenersi in rcbzione fra loro, i'lnterriazionale attr;wcrsò un lungo periodo di crisi./\ centimua i miglion i-urono costrclli ~1 rifugiarsi allcstcro, da dove do– po qualche :cmpo 1 :prç.ndcvano i contatti con i rimasi i nel paese, a lcro volte., travagliati dnllc persecuzi( ni e dai cori trasli interni sempre pili aspri fra ,,cvo– luzionisti», che lentavano di br diventa1·c l'Internazionale una organizzazione leg.'.llitaria e strutturata in maniera autorit,:1ria, e «anRrchici» che volevRno ri• durla ad un::i scuo!a di cospirazione o quanto meno ad una scuola fìlQsofica di «unici», isolandola dal 1·esto dell'umanità. Invero, le relazioni con gli ernigrnti non favorivano la dislcnsione e la chiarificazione. All'estero, gli internazionali• sti erano costretti a vivere sotlo la minaccia dell'espulsione e isolati dal movi– mento operaio locale di cui spesso non cono~ccvano la lingua o non condivide· vano le tradizioni: chiusi nei loro piccoli gruppi si costruivano perciò una real• 1à falsa, interpretando 13 situazione del paese lontano al lume delle noti1.ie par– ziali ed errate fornite loro dalle corrispondenze e dalla stampa anarchica, la quale rappresentava non il Movimento nell'insieme, ma gruppi o individuc1lità determinate di esso. La loro influenza sull'mdirizzo ideologico ed organizzativo dei compagni rimasti in patda era perciò negativa, volta ad un isolamento mag– giore del Movimento, onde «mantenere la purezza dei principii». Questa chiusura in sè medesimi degli anarchici era d'altra parte sollecitata per contrasto dalla svolta di Andrea Costa e dalle discussioni assai aspre che essa determinava in lutto lo schieramento socialista del paese; dall'allargamen– to del suffragio del 1882 che richiamava allri vecchi difensori dcll'antiparlamen– tarismo nelle rile dei legalitari; dalla non sempre chiara politica del Partito O– peraio Italiano e dei gruppi socialisti kgali1ari che venivano spuntando qua e là. ln questo clima di disorient::tmento generale, in cui nonostante le divergen– ze essenziali le due tendenze principali del socialismo continuavano a convive– re nei medesimi circoli esaurendosi nelle polemiche, il dibattito sulla tattica e sugli <1ltri problemi del socialismo si ingarbugliava e si restringeva a pochi vo. lenterosi, periodicamente colpiti dalle autorità e costrelli a trasformare i loro giornali in fogli semi-clandestini o clandestini addirittura ed a riunioni in cam– pagna, alla bettola, per la st.-ada, semp1·e ~allo lo spada di Damocle degli arti• coli 247 e 151 del C.P. Per questi fatti, è perfettamente comprensibile la deliberazione adottata nel 1881 dal congresso internazionale anarchico di Londra, che ricostituisce l'Inter• nazionale anarchica e riconosce ufficialmente che la propaganda dell'ideologia rivoluzionaria mediante i fatti e sul terreno dell'illegalità è «la sola via che con• 561

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