Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965
mulre/Jhero rraltati a fo11do per chiarire beue il mio rifiuto sono dunque molti: il sig11ificato di democrazia ed il com• pito della legge in 1111 ordinamento demo– cratico. U11a legge che poggia sull'equivoco si presta al/'i11ga11110 e perde la dignità di stmwen10 di ordine costrnltivo e di ele– vazione de/l'umanità: si può acceltare che la legge venga promulgata da u,1 istituto ce111ra/e solo se sono efficaci tutti i ca• nali possibili di co11111nicazioneda base a centro e da centro a base, in modo che sia la coscienza imlivill11ale, posta, attra– verso opportt111i stmmenti e strutture so– ciali, in continlla com11nicazione con gli alt'ri, a fornire i dati essenziali per la for111u/azio11edella legge ed una continua verifica della legge stessa: ciò comporta ,m tipo di stmtturazione della società, dei sistemi di i11formazio11e e di distri– buzio11e del potere diversi da quelfi at– ltla/i Tutti qiiesti argomenti solo al fine di chiarire come e quando è pù) importante e costmfliva fa disobbedienza piuttosto che l'obbedienza (ed è sintomatico il fatto che si parli di obbedire piuttosto elle di accordarsi, acconse11tire); ma oltre a ciò vi è l'argomento più importante, ciò che dovrebbe essermi impossibile trattare, te– ç1i111011iare vivere senza «disobbedire•, « rifiulllre » e senza lacerazioni co11 la vi• ta sociale: la 11011violenza, l'amore e la pace di Cristo. Cristo stesso, tltmque, la 111iareligione, me stesso. Nella « Pacem i11 terris • si legge: « La dig11i1àdi persona, propria di ogni essere 11111ano, esige che esso operi consapevol– ment re e liberamente. Per cui nei rap- 556 vorti della co,zvivenza i diriui vanno e– sercì/ali, i doveri compiuti, le mille for– me di collaborazione vanno attuate spe– cialmente in virtù di decisioni personali; prese cioè per convinzione, di vropria i– niziativa, in attitudine di responsabilità e 11011 in forza di coercizione o pressione». 011esto sposa perfettamewe il confronto, proposto da Oa11ilo Dolci, tra espressioni tipiche di 1111 mondo da abbandonare e le corrispondenti del mondo da costrnire: comandare coordinare potere responsabilità sfruttamento valorizzazione ubbidire accordarsi, acconsentire merito capacità peccato inrnfficieww punizione cure doveri necessità dirilti possibifirà effettive Quando fo legge non si limita ad essere uno strwnemo tecnico di coordinamento, ma diventa l'imposizione di una morale, di una religio11e, 11110 strumento di pote– re di alcw1i su altri, allora pere/e il ca– rattere di patto, di accordo e la capacità di essere ri_çp('ttara; allorn la disobbedien• za esiste di fallo come affermazione di libertà. Non cli111en1ic/Jia1110 che nel '43 si è verificato un insorgere di opinioni individuali, di coscienze, che ha preso for– ma nella resislenz.a, sulla memoria della quale si trOWI bello appoggiare il nostro ordùwmento; e oggi si dice addirittura che la disobbedienza era « obbligatoria» trent'anni fa. Ora la legge elle impone l'uso della vio– lenza i11vesre di prepotenza l'etica indivi– duale tentando di i11suwrare su/l'argomen-
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