Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

glian,i ~\ gabbo. Perciò parlare cli tra– sformare la società come se queste vr– gani,_zaLioni non ci a\'esscro nienle a che \Cdcr.:, non è affa110 da person:1 seria. v·~ una specie di misticismo !:>torico da cui pili di un anarchico trac con– lorto: una fede nell'utopia, nell'epifa– nia della liber1ti, nella superiorità del• la ragione, e una convinzione che il bene ali~ fine prevarrà («Bonum J>raC– valcbih). Dopo tutto si può, con libri di -,1uria alla mano, mostrare come più di una \'Olla s'infranse una formi– dabile for1.a materiale contro la oa– Lie111.a,l'ardire, l'i1-riducibilità e l'im– prevedibilità d:!llo spirito. cnza fede nello spirito è ben diffi– cile essere anarchici. Ma fa d'uopo c,,pacitarsi che sj può contare sull' a- 1.icne dello spirilo in una data società soli:.,in propo1-1.ione a quanto esso spi– rito in essa società già conta. P.:r qtwnlo intangibile e guari quantitati· \'O, -,i può 1uttavia affermare che, in rapporto a parecchi secoli scorsi, nel– le ~ocictà occidentali contemporanee, lo spirito conta pur poco. Assistiamo infatti a una rapid:l e pro– gres!:>iva dispiritualizzazionc del conte• nuto umano sul pianeta terra. Piì.1 e– stcs:1mentc e profondamente l'uomo incide e tr:1sforma la natura, meno questa si presta come fonte d'ispira– zione e meno suggerisce la trascenden- 1.a. Lo spirito è a casa sua nel silenzio e nella solitudine, e non fra uno stril– lare dì radioline, uno strompettarc di claxon e uno spetav..are di motori. Si sente il bisogno dello 5piri10 soprattut– to a corpo non satollo; a pancia piena, quelle energie che potrebbero trasfor– morsi in ispirito si consumano nel pro_ cesso cli una digestione difficoltoso. La scienza pone formule e ricci te dov'era 528 prima la meraviglia e induce la supina ncceuazione delle paroli dell'es1>erto dov'era prima un'ardirc d'immagina- 1ione. L'ethos con1cmp0ranco infine è quello del successo, del fatto compiu– to, della comprabilità di tutte le cose e dell'assioma che contro la forza la ragione non vnlc. Prerogritiva dello spirito è di mostr:1.– rc tanta maggior robusteua quanti più motivi ci sono di disperazione. Tanto di cappello quindi ai suoi apo– stoli ed epigoni. Mn che si mantengo– no puri e coerenti. Che non entrino a far parie di un'organinazione per scondali7.zarsenc tosto che essa dia se– gni di funzionare ~ul scrio. Un'organiz– zazione è, od ambisce ;,cl essere, un po– tere temporale, e non è pos10 per chi voglia conservare la purezza degli i– deali. Quell'organiZJ.atorc avvertito che fu Lenin cc l'aveva a morte cogli idea– list1, e non è forse troppo dire che fon– dò la 1cr1.a internazionale per persi• guirli e sgomm:1rli dappcrtullo. L'esempio ler:inista, corcnato da suc– cesso, è un:1 coslantc tentazione per chi si voglia mettere ad organizzare sul serio, ma ciò che ~oprattutto Si de– ve imparare da esso è che volendo vin– cere ad ogni costo si finisce col vince– re al coslo della causa ocr cui si com– bauc. Questo gli anarc.hici non se Jo possono permettere; altrimenti con– vien loro che si facciano comunisti. Data la scarsità delle loro forze, la lo– ro inesperienza pratica e la loro mal– ferma idcologi:l, cla1a soprattutto una maggior onestà di propositi, è loro consigliabile ctie nel formare un'orga– nizzazione di combattimento, pure e– scludendone gli idealisti puri, tutta– via non li attacchino nè li diffamino, pcrchè dal modo in cui li tratteranno

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