Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965
mano generalmente !'educazione di un principe, sulla quale non è mai interve– nuta una persona vinuosa ed znergica. Nella vita prntica, è prnbabilc che le det– te componenti subiscano delle rnoclif!cazioni, ma sùsta1ozi<1lnu.n1c rcstcr,mno im– mutate, sah,o in qualche rnra eccezione. In ogni caso, non si potrà mutare que– sta erlucuzionc in llllH diversa, com:! quella che si confà ,1d un amico benefatto– re dell'umanità. Non esiste a\cun1 difficoltà per spiegare questo assoluto insuccefso. Il prc• Cf";tcre più saggio, sottomesso a tali circostanze, deve lavorare sottoposto a dir. fiwllà insup~r,i.bili. Non <'Siste situazione più nz:turale quanto quella di un prin– cipe, tanto diflìcilc da essere comp1-csa dallo stesso che la occupa, tanto ìrresi– i;libilm,:nlt: C'ipOSta all'errore. Le prime ì<ke che gli vengono in~tìllatc sono di natura '>Oporifcra. Egli si sente posseduto dalb credenza d1c è padrone cli qual– che '>~grd<.1qu;;ilità che, oltre a porla al c1i sopra degli altri uomini, l'm1\orizza a ccmancbrc ed obbliga gli altri ad obbccirc. Se si sosliene il contrario, non ci "Ì potrà aspcll~re che un credito relativo, giacchè i fatti - i quali, nel caso, so– no contro la vostra affermazione - parlano un linguaggio più eloquente e p:!r– <;uasivo delle parole. Se non fosse come e-gli ri~itne, come mai interno a lui sta– rc-bbero tutti coloro che sono ansiosi di servirlo? Inoltre egli è l'ultimo a sco– '.lrire i sordidi cd ~goisti motivi che animano realmente simili servitori. E' dub• bio che un individuo il quale non abbia posto mai a prova la capacità degli al– tri, possa apprezz.:1rc lo scarso mcri10 di cui essi son degni. Un princip.: si sente adorato e corteggiato prima che abbia la capacità di distinguere talune qualità. Con quali argomenti si potrà persuadei-lo cl:e deve cen.arè con fatica quanto C· f!li ha già in modo sup:rf!uo? Come lo si potrà indurre a sentirsi sconlento delle <:ueacquisizioni, quando tulti gli altri gli as.<-icur.:inoche esse sono :unmirevoli e che la sua mente è une specchio di pcrspic~cia? Come convincere uno il quale abbia tutti i suoi dcsi,.leri preventivamente soddisfatti allìnchè s'impegni in una ardua impresa o ponga una meta lontana alla sua ambizione? Ancht: quo.ndo av,·ai succe~so in questo SC'nso, le ~u:! imprese dO\ ranno es– <:ere o inutili eppure dannose. La sua intelligcm:a è deformata, giacchè non esi– ste in lui la base di ogni moralità. la nozione cioè che gli uomini sono uguali per natura trn loro. 0~1 lui sad1 ragionevole non asp::ttarsi nulla di generoso e nulla di umano. Nella su;:i disgraziata cond11.ionc si sentirà spinto conlinua– mcnte verso il vizio, distruggendosi in lui i semi della , irtù e della probità pri– mc1 che germoglino. Se in lui si risveglia la ~en~ibilità umana, i sofiì dell'adula– zione non tardano a spazzarla via I riacer! ed i diverlimenti lo richiameranno con voce imperiosa e lo allontane1anno dal sentimento. Essendo il suo carat– tere artificiale e deformato, anche quando egli aspira a conquistare rama, lo farà per mezzo di anifìzi e falsità oppure con i metodi barbari della usurpazio– ne e della conquista, rifuggendo dal cammino r('IIO e piano della hencvo• lenza (5). WltLIAM CODWIN (5) Il presente capitolo cominua a trattare del cimHtcrc del principe e le O~.'>cna,ioni tratte dalle memorie di Madame de Genlis. 522
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