Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965
ciata perch~, psicologi (lell~ folla, sanno per c'ipcrienza che il metodo è efficac~ per far venin: l'acquolina in bocca e, indi, far mcltere In mano in 1asca; ma co– me li sbagli tu con la fede e I.! opere, così si sbaglia Lu1ero con la sola fede e Calvino senla fede e scnla opere e solo predestir.a10: dove? è ancorn da stabilire. Quando poi tu mi vuoi for credt-rc (se ci riesci, allora sol1anto - ammellcva Hume - si \'erifica il miracolo) e mi giuri che a mesfa mangi unicamente Dio, Lutero almeno ricono-;c.:c cli mangiare Dio ma con pane e vino, e Calvino è scn– l'altro più sano se mangia solo qu?llo che mangia. Chi ragiona fino a questo punto si fa cal\'inista; chi ragiona di pii., - e .;'è molto da ragionare contro Cal– vino se invent<t anch\.· la, dottrina della predc:-.tinazìonc «la più grande follia u– scita da mente umana11, ~ mi manda a morte il povero Giacomo Grucl che aveva affisso solament:: un biglietto contro di lui - diventa filosofo idealista o scettico o altro, ma chi non ragiona proprio su quello che dici tu, resta nullico nientico e papista, slcut equus et mulus quibus non est intellectus, come il cavallo e il mulo che non hanno intelletto. - «Sacrilego»? Sacrilcgio! Tu sci r,retacchion:: e io sono cardinale s I e g a I o. - «Poi mi farò vecchio e sarò Ilio? parecchi fanno cosi-? Eh, :-.ì ! ho capito sempre contro di te per poi abbrac..-::iarti quando non sono pili capace di capire: forò come quella donna di mi~ cono5cenza, donna Elena, che ha port;.110 sempn.: b polpa al dim·olo e on.i, fatta v..:cchia, butta solo le 'lS· sa a Cristo. Se avv.!rrà - vàlgame J>ios ! -, allora ti potrai su\'irc di Emilio e anche di Attila per fan: un'altra crociata di pezzenti, che sia però riveduta e cor– retta: pr?scnta11 di pcr!)ona e non ritornare \1igliacco1 - «No! non mi accc1terai1>? Tengo uno zio, il qu:ile disse a una signorina, rhe non g1adiva In sua corte. queste parole che sono appropriate a te: «Siete wm pezzente di cuore». - «No! non mi accetterai»? Signore, fallo santo di fatto e ucmo cli parola. - «Ho detto spesso bugie»? Basta basta basta: facci respirare alfìne, anche quelli che si clc\'Ono, con le mani sull'addome, trascinare dietro a te per i loro bisogni urg:!nti e sono stuc– chi e ristucchi di fingere davanti a un simulatore. Le candele sono accese da parecchio e puzzano ma!eclcttamentc, Urbi et orbi, a Roma e al mondo!!! (!). Eboli (Salerno), ottobre 1963 LEONARDO EBOLI (1) E ora dove ,·ai? un'altra volta a Gerusalemme? lascia stare, rinun1ia. Pcrchl! non andasti, innice, a incontrar\'i l'altro patriarca di Costantinopoli, Gregorio V, che si fece impiccare alla porla della Chiesa, nel giorno di pasqua, dai turchi duran1e la auerra d·indipendcm:a greca e res1ò espos10, per \'ari giorni, alla forca ! Quello, sì, t'avrebbe po1U10 ispirare nell'orto deali ulivi a partl-cipare al Risorgimento italian:) e a non serl"irtì di mercenari contro gli italiani, a non ripetere fino al 70 • non possmnus, non pos~11mu1•· e ad essere più serio restando quello che sempre !>Ci stato, un 1)0\'ero curato di campagna, ~cnza di\•cntare da epilettico, Pio dopo altri otto e infallibile per primo: • un Impossibile, ndla logica e nella realtà•· E ciò dello, ti permctlo ora di go\crnare pure un'Enotria.
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