Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

Balaam, p_:r il quale e ncr la quo.le ..,s~lt~'l-CJ tu, per dw..mlia anni et divinitus, non hai n1c1i sprecato !>aponc. - cNon tengo un sistema mio filosofico»? E tu or:i. non tieni proprio più niente da dire: hai fono la scoperta! Facilo– ne, la lìlo,ofìa non è la r·eligionc, pcrchè non ti lascia copiare da un libro - que– sto te lo lascia pure sacro-, nè ti permctt..: di essere infingardo con prcsunt..:: idee innate e illuminazione divin:i; obbliga al ragionamento, al lavorio in1ell..:t- 1ualc e la mente che s'è sfor1.ata in me è arrivata soltanto sccltica; tu vai oltre con la grazia illuminantz (nondimeno resti un fuorilegge nell.i repubblicH delle Jcttcn:), sullìciente (e invece non ti basta), e giustificante (ma solo per ritorna– re a scuola) e la ragione te lo permc1te ad abundanliam absurdl; tu presumi di vincer.: cd essa su te sopporta il coso. Di più non sa o non può, dopo aver esteso il dubbio !"assurdo e il caso sulla leggenda dei secoli e sul giallo della natura. Ti basta? - cLa Bibbia non l'ho letta tutla»? Quando ~trofini col dito sul muro, non c'è bisogno di consumare tutto !'indi_ cc o tulio il medio per convincerti che l'oggetto è m.:lttono<:o - •Se sono per Mazzini che spesso leggo»? Leggo pure i suoi nemici Gioberti e BakuPin. Pcrchè non fai anche Lu così~ prova un po' con le Lettere provinciali o con quelle p~rsi,rne, Croce, non la soli– !a, m,, Croc-.! Benedetto ... - cMostro! Anarchico!»? Anli, basta un solo autor.z: se no, consumi tutto lo specchio. Hai paura dellil verità: è terribile senza veli, fa ,·ergogn:ire e non b si vuole, perseguita e tu cer– chi rifugio nella mcn7ogna, che è più comoda, ti fa vi\'ere e, quale compenso fi. nalc, ti fa addirittura comandare. - cSe sono simpatizzante per un'altra reUgione,.? Non te ne vuoi proprio andare. Ti puoi far coraggio, ché non ti rimpiazzo con un altro: ho fatto una capatinn dal tuo compare indiano e gli rassomigli a perfezione se, epperò, ti togli la maschera; sembrate nati nel vicino Siam. Nota e nota bene come il corvo ha il dono ,Jcll'ubiquità e la volpe è la specialità della fauna italica: il dio dei maharaja dice nella Bhagavadglta (Canto del Beato), che è il vang~lo del popolo indiano, ad un gicvane corvo che ascolta con la boc– ca a1>erta: «Da me create le quattro cast~ furono, e distinti tra loro I doveri e I guna (elementi costitutivi della materia). lo sono di tutto l'autore: ma sappi che Inerte lo rimango ed immutahlle». Inerte? e- non creò già troppo?! In seguito, n<'llo <;lc<;sosacro libro, l'Inerte, sempre alla pn~scnza del discepolo uscito addi– rittura fuori dei sensi, stabilisce i doveri delle prime tr::: classi e clnfi.ne dover dc lo sudra (leggi: schiavo} è solo Il servire». Divina inverecondia! - cHo ragione ques;ta volta»? Pure Ulrico, pure Ulrico. - «Se sono per w1'altra religione più evoluta»? Come dire meno ingenua e più mimetiz7al.a? Niente! ..emmeno Lutero e Calvino. Questi due compari, pari tuoi e non t'offendere, mi sembrzno abboccar- 5j come i venditori ambulanti che si fanno, di comune accordo, concc.rrcnza sfac• 514

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