Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

che citi le precise parole della Bibbia che lo convertirono; anzi, che le parole cli S. Paolo non furono, alla fìn fine, tanto miracolose pcrchè nel suo inumo l'a– fricano era già convertito; che il giovane si dilunghi sul figlio e - p~ggio pet· Agostino e per me - sull'.imantc. Sono c:osc che ho dello in classe e che, non trovandosi nel lc~lo scolastico, mi hanno fatto fare, t:heh<!h !, una bella figura davanti agli alunni che si meravigliarono e si sbalordirono, e non poco, di un santo ... patire; ma non più, quando, negli ultimi gior:ii di scuola, incontreranno lietamente, alla fìnl' del libro cli storia, Franccschetlo, figlio cli Innocenzo VllJ. E la b~lla figura che far<:i ora ... davanti all'isp( llorc! Faccic. oss..!rvarc che del santo ho dato pure qualche interpretazione impar- 2ialc e 11011 conformistica. Apriti cielo! fulmini dagli occhi dell'ispctlorc che mi guarda montato in bestia. A questo punto capisco poco: forse sulla scot1atur<1 ho versato acqua bollente? oppure ho punzecchiate, la bestia ancora indecisa? Pre!:ide, più si perde in tir<lnnide, più si gund.-gna in libertà; più si perde in Ji– _,.;;rtà, più si guaclngna in uguaglinnzn. Ma l'ispcttor..! - ed è uomo cli parola - lascia me e il giov~nc, (là con una ~fcn.atina <li to!:sc una riputirn al mezzo dcll'..:~pre~sione - cd è, eziandio, uomo di parola ornata -, •s'erge col petto e con la fronte• e vi:l, c.heh ! a gran galop– po, con coda bassn e grugno allungato, verso la scol.-resca (preside, attenzione, il miglior governo è qu:llo che governa meno): «Se Dio crea, se è così potente, non deve essere 1>urcSommo Bene?!» E chi lo mt.tte in dubbio? Abbasso la te– sta per ripararmi dalla gragnuola di non so che. Preside, proprio in democrazia si deve css1re tolleranti e ceclc.·,·oli: in essa i' nemico non sorge raro. Farsi un nemico in democrazia significa procurare a questa due nemici: se stesso e l'al– tro, compreso - s'intend~ - il pericolo per la litertà. «Sono grnndl uomlni, questi! Sant'Agostlno! Sant'Ambroglo!». Lo sono sen– ;,'altro, gratìa Del, ma non ex nbnipto. Preside, i grandi coi loro capolavori crea• no un'atmosfern. ma voi partite già ubriaco eh .-n;cc e allìni. «Lo stesso nome di Ambrosiana (curiosità del profc'-sorc), di quella che oggi si chiama Inter (su– spense della scolaresca), non deriva da Sant'Ambroglo? Sì!• I giovani, solo ades– so, li vedo inlcressttti alla cultura. Finalmente ci siamo: ahahah 1 - credo stiano .-ugurnnclosi. A questo punto capisco llll poco troppo. Re~to impietrito: penso a molte filosofie pcssimi,;,tkhe, :.11mio Giuseppe Rcn~i; poi a quel mio .-mico fran– co, 1ale anche d1 nome, filosofo senza maestri, che mi s.mtenziava un giorno: •Tuili quelli che vanno a gabinetto - non c'è niente da fare, convinciti, è così - devono per forza puzzare•. E difatti l'ispettore, nell<l fa11ispecie, «non mutò aspetto nè mosse collo, nè 1>legò sua costa e sé continuando .-1 p1imo detto»: • E non date retta (presi cl~. c1.-1crena invece a chi vi dice che discendiamo dalla scirnmi;,) a quegli lgnornnli fpri!side, per non offendere la scimmia qualche pensatore vi precisa che era, sì, scimmia, ma una impaz1ita) che vt dicono che I gesuiti si fecero schifare e scac– ciare dal Glap1>0ne.. lo guardo con la coda dell'occhio la ~cimmia degenerala, che, .- sua volta, mi guarda come se ave5st· già e pure lui provmo schifo e, fe– tente, a oslacolo superato, lo prnvi ancora. Ammetti.,mo per ipotesi che io 503

RkJQdWJsaXNoZXIy