Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965
secondaria sollanto, in quanlo ha studiato a casa, ma ricorda un po' di spie– g.tzionc fatta in classe, spiegazione pagétta e obbligatoria. Alt! profes:::.o,·e I.! alunni tutti in pioèdi: entrn il preside, già titolare di lettere, hustc e foglietti e, c,dandio, di filo:,;ofia. Anzi, Vl' lo p.-c·sento con le parole di Pli– nio: «L'Italia è regln:l e seconda madre del mondo, per uomini, per donne, per cnpil,mi, per ooldati, per abbondanza di schia,•i. ..», ma qt1elli che sono colpevoli, e perciò più odiosi, sono gli schiavi is1ruiti, mercenari volontari, barattieri dello spil"lto, meschini mosccdni eh.! impegnano una sola mano per forsi scacciare senza di:,;tra1..-:::chi lavora o si diverte, chi prega o bestemmi,,; eppure, prosli• tuti dell<-1 specie. E dico bene, anche se non ... benedico. Si siede un po· nervoso, ma non fo vento per annunziare la bufera: è sem– pre così, scattante all'impi:di e scoppiettante sulla sedia, ma in fondo - lo di• cono tutti - è buono, tanto buono. A questo punto capisco che è venuto per l'is9ezione anr.ualc. Che mc ne importa: tengo l'«cltimo». Gli ,:ornando se abbia dato lui il permesso, alla madre di un alunno, di chiedere udienza, non regola– mentare nell'ultimo mese di scuola. L'ispeltore risponde soltanto di sì e basta. Subi!o si volta verso il giovane, il quale, se sta là impabto, vicino alla cauedra, - s~condo l'intuite divinatorio dell'ispettore - dev'esse,e ancora inleJTogato. A questo punto, poi, capisco .che l'ispettore ha altro da fare chi.! pensare ... a mc. Che mc ne importa: l'ispettore è buono e io tengo l'«ollimo». In vcn(à preferisco l'alunno al mio supcrio1·e: mi avvicino al primo e gli di– co di proseguire Ma il giovane sa ripetere sollanto che Sant'Agostino scrisse le Retractationcs: questa è bella! guarda un po' che .sfortuna! adesso, nella mia cla~se, si fa il processo di revisione di una santità! e davanti all'ispeuore, vera pecorella timorata di Dio e dei suoi pecorai. Preside, i partiti si votano, ma per e~si non ci si vota. Non vi fidate troppo di Pietro l'eremita· fu uno dei pochi pezzenti che si salvarono e, ad Anliochi.i, fu disertore. Anchz il vins.:into rende brilli, perfino il Lacrima Christi. Ma vediamo un !)o': prendo il giovane pe1· il braccio - che è meno un mo– do di fare eh..: un modo di dire: fammi brillare piuttosto, davanti a lui - e gli clomando, a tenore pili del no che del sì, se un Sani 'Agostino, un padre della c-hic5a, po~sa 1·ilrattarsi in un libro. Niente: i1,terroga10 il morto, il morto non 1·isponde. M.:1 è u1·,<:anto! Figlio di una santa! Si vedrà di fare qualcosa pure per s1,o padr~! Su, fallo per Sant'Ago:-.lino! Fallo almcne, p<:r il fegato del professo,·e. Niente: in t.-incea mancano sempre santi e pupane Sinceri!~\ per ign•Jranza: a me non importa tnnto; voglio <:()ltanto rassicura– re l'ispctto1·c. chl! ne ha certamente bisogno pn la prim:1 volta. Alla fine il gio– vane ricorda: relractaliones non ha, in quel 1itolo, il senso ordinario e negativo; significa, invece, revisione, ripensamento di cattolico che resta tale. Siano Iodati i scinti Co:::.mae Damiano e gli eroi Eurialo e Niso! Ma l'i$petton: subito cambia discorso; vuol restare in Sant'Agostino, ma non gli piacciono le ritrattazioni: ha dato una parola e la mant ... irà tra poco. lo <;p..:roche il giovane aggiunga e faccia baciare altre reliquie del santo: 502
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy