Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

mento, le crisi più profonde dell'attua– le civillà. lnlendiamoci bene: Freud comples– ~ivamcn1e, ha visto giusto anche se la suo psicologia non è staia completa; e non di certo pcrchè l'abbia fatto di propositO, ma pcrchè si cQmprendc be– ne che un uomo, per quanto geniale possa essere, non può risolvere tutto circa k1 grande complessità di simili problemi. C. G. Jung e Alfrecl Adlcr - che erroneamente da alcuni critici fu. rono com,idcrati antagonisli di Freud - ne ampliarono invece le vedute, an• che se la direzione scientifica può sem– brare oppQsta, indicando altre vie ed altre possibilità di risoluzione: il pri– mo dimostrando che esiste pure un • inconscio colle11ivo »; base tetragona ove si radicano millenari archetipi, tra• dizioni e tenacissimi miti, (anche se poi il tempo li trasfigura nel loro a• s1>e1to) cli fronte ai quali anche la scienza più illuminala spesso si trova impotente; il secondo, scorgendo nella psicologia e nella prassi individuale al• tri cd impressionanti moventi oltre a quelli che si possono considerare ori– ginali da una sessualità repressa. La • volon1à di potenza», ad esempio, può rapire un individuo anche se ha piena soddisfazione sessuale. Molto dobbiamo, infine, ad un gn.1p• po illuminato dì psicologi contempora– nei o di\ccpoli del famoso trio sunno– minato - i nomi dei quali spesso so– no stati cilati su questa rivista - per avere essi maggiormente chiarito la problematica sessuale. Come è stato accennato credo tutta• via che la questione sessuale non si possa ridurre in formule prefissate, macchinali, simili a quello di lin'cqua– zionc algebrica, che, una volta stabili- 494 te, non richiedono altro che uno svol– gimento pratico. Non è tanto facile che la na1ura, e la stessa storia umana, ci indichinQ con sicurezza proprio le ri– soluzioni più complicate. E cerio que– sto non è cielto per scoraggiare, ma semplicemente per procedere con atten– zione. Comunque, il problema ha sicu– ramente un'importanza cli primo piano ed è probabile che la « rivoluzione ses– suale » sia decisiva per la razza uma– na, grandemente pili decisiva delle in• terminabili rivQluzioni armate. L'avversione verso la 1ra11azione a fondo dei problemi sessuali è tuttora viva cd è uno scoglio insidioso riguar• do ad un migliore avvenire psichico e sociale; e d'altro canto si può compren– dere il pcrchè di lale avversione da parte di quella tradizione puritana Q cii costume che non ha nessun inte– resse a smuovere il fondo di simili pa– ludi. Una visione storica e analilica del– l'operare sessuofobico sarebbe molto interessante. Un sommario giudizio sul– la sessuofobia non è possibile, ))Qichè i fattori dai quali è sorta sono diversi, in buona parte inestricabili, e spesso pure antitetici tra loro. Non ne hanno solo colpa le deliberate e svariate in– tenzioni di natura religiosa ideologica Q politica in genere dei poteri domi– nanti di ogni epoca. ma concorrono pu– re delle velleità, diremo così, maso– chistiche del tutto individuali e più o meno consape\'oli. Cerio è che, nel pro– blema sessuale, individuo e società rappresentano due « drammatiche per• sone ». Affermare ad esempio - contraria– mente alla famosa proposizione di Marx

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