Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965
che dovrebbe essere chiamalo .. United-Fn•it,. - la Società fissa i salari e ia produ– zione, e aniva persino ad imporre al cont::clino la monocoltura. li gr-ano ti nutrireb– be? No1 Tu seminerai quello che ti si dirft, e il pane lo comprerarai ai nostri spacci, al nostro preno. Contento? Bravo! Ti storneremo in « regali ,. una parte dei benefici dei nost1·i trnsts. Non contento? Non è importante: il paese è strettamente gerarchiz– ;,_ato in Yes men agli ordini di Washington. fn fondo alla scala: il poliziotto; sugli ·sca– lini intermedi: i grossi propriet.iri complici la cui ricchezza dipende dalla loro docili– tft. In cima, infine: il Presidente o il Dittatore Tulla la gamma: ora un puro nazista (Trujillo, Batista), ora un militnrc clericale (lmbert), qualche volta perfino un civile. un .. liberale»; ma, in ogni caso, un uomo ratificato dalla C. r. A.: e più duro è, meglio è. E se, per caso, tu borbotti, sia pure per reclamare solo la semplice legalità e il ri– tonw del Presidente i.:he ti s..:i liberamente ele110, allora la Macchina si mette in moto. L'c-scn:ito yankee sbarca spingendo avanti il fantoccio che ti ha scelto. Johnson sospi– m, ma in sordina regola le b:ilterie dei suoi marinai. E Ja Propaganda incolla l'eti– chetta Comunis1a sul tuo cadavere Dei comunisti; O americ.ini, imbecilli! Prima di dieci anni, pe1· colpa vostra, dal– l'alto al basso dell'America 1.itina s:irnnno comuniste r,ersino le pietre. L'ls ideas no se marnn ... No, non fu certo davanti <ille idee. ma davan1i ad una idea, ad una sola, .:-hc il tenente SaJTia abba">~Ò le armi: r:astro voleva la libertà, non voleva nient'altro. Egli la voleva çsa11,1mcnk: come la vostra Washington allorchè lanciò i suoi volontari all'assalto del .::olono inglese. Egli voleva c.::sattamente la stessa Rivoluzione che voi faceste e di cni siete t~nto fieri (ma è vero che oggi chiamate « Figlie della Ravolu– zior:e,. le vos!re rancide bigotte). E se, in quel tempo, l'America lo a\'esse compreso, oggi non esisterebbe affatto un problema c11bano. Per disgrazia - per vostra disgrazia - il vostro Presidente per primo, come Grant nel secolo scorso, non era altro che un glorioso Solda!o sfinito, disadatto alla politica e docile alle ingiunzioni dei trusts. Castro fu dunque messo fumi legge per ordine dei Zuccherieri, come lo ~ oggi Camaa– no. E, battezzato marxista, lo divenne per forza e per for,m fece dell'idea una dottri– na, e per forLa ricorse all'U.R.S.S. per proteggersi da voi. Ieri ed oggi, stessa medio– crità: il dramma dell'America gli giunge sorridente sulle ali del folklore, il cappello del Texas cli L. B. J., sulla faccia beata di Mammic Eisenhower. La mediocrità prefe– risce la disgrazia al cambiamento, ha si.:ritto Max Frisch. Non volete il cambiamento? Ebbene, a,,rcte la disgrazia! Ma, direte voi, pcrchè ci parlate di disgrazia? Siamo i più forti, abbiamo la bom– ba. Oh! poveri fabbricanti, bisogna dunQ11e ripeten'i ancora una ,·olta che gli Oggetti non proteggono nessuno Non devasterete mai abbastanza, non ucciderete mai abba– stanza per impedire all'Idea di assalin 1 i e di vincervi. Contate i cada,·cri di San Do– mingo e moltiplicateli pC'r mille: è il numero clei nuovi amici della libertà, era il nu– mero dei cristiani quando i Romani li davano in pasto alle belve. Invincibili come i ROJY\ani,volete dunque perire come loro? E' semplice, continuate, al riparo della vo– stra testuggine atomica. Ma, al voslro posto, ascolterei pinuosto la più umile di tutte le voci. quella di un negro Cubano: Las ideas no se matan. (da Le Canard cnchaìné ~. P:i.ris, !rad. J. M ). MORVAr-.. LEBESQUE 470
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