Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965
nunziare al titolo onorevole di sposi, eviteranno con cura ciò che possa renderli indegni. Questo è forse ciò che possa accader: di meglio ai figli. L'aflcllo dei gcnitvri si fonderti as-sai più sicuramente su di un nodo legitti· mo che sui disordini di una unione illegale alla quale è così dillìcile sfuggire quando non '>Ìha pili il diritto di pre1cnd::re l'onore del matrimonio. Gli antidi,·orzisli partono da un presupposto as~urdo <hc potrebbe essere esprcs~o in questi termini: - Poichè la n,;1ggior parte delle pc1 sonc sono sane, non c'è bisogno di ospedali. - Costoro non sanno cosa si chiede con il divorzio in lt~ilia. Non licenza di passare da un Ictio all'altro ma esame minuzioso del– le cause, '>Cgu110da un periodo di separazione, che diverrebbe come la condan– na per l'crror:: commesso nella scelta del coniuge. Poichè umanamenlc si può ammc11cn· che uno sbagli (chi è senza peccato scagli la prima pietra) e poichè per ogni l!rrorc de\'c essere prevista una pena, la condanna a vila è spro1>0r– ziona1a alla mancan.1.a. Da un'inchi::s1a DOXA 1·isulta che l'opinione pubblica italiana, mentre per il divor,io in senso lato ha 1rovato fovorc\'ole solo il 47%, in altri casi come per tentato o mancalo omicidio dell'ali ro cùniugc questa percentuale sale al 78% e nel ca!SOdi separazione ininterrotta per 15 anni è del 69%. Ciò dimostra che il popolo ha già compreso che il matrimonio inaissolubilc come lo vuole la legge (non la Costituzione) non è cosa umana. Il Diritto Canonico, per ci() che compete alla Chiesa, pre,cclc l'annullamento, quindi per ciò che è di competenza dello Slato si deve provvedere almeno con quella forma cli divor.1.io che è stata proposta già da parecchi anni. . . . Si patia e ,;;iscriv.! di giusti;,ia e di comprensic-nc, di libertà e di democratia ma all'atto pratico re:.t:lno ~olo chiacchiere per illudere chj crede troppo cieca• mente nella diakttica degli uomini; ecce infalli cosa scrive l'Os~crvatore Ro– mano: «Il conccllo di giusti.1.ia soprattu\lo punitiva o repressiva lascia posto alla concezione rcdcntiva del colpevole derivante da secoli di educazione cristiana fonm11iva della nostra civiltà. L'uomo educato nel cristianesimo auspica il recu– pero degli cnanti senza sentenze irreparabili». Da un discorso dcll'On. Domincdò. •Quale e.Ile sia la colpa commessa verso la società, v1 sono limiti inwilicabili della ~an,ion~ che gli uomini J>0ssono infliggere all'uomo. Ad un certo momento la giustizia e 13 grazia si devono incontrare•. Da al1ro parlamentar;>: «La giustizia umana, anche la più perfetta può rispondere a tutti gli interrogaL tivi. ma ncm pot,·à mai sciogliere un dubbio che affo;1da nel segrc10 dell'animo um.ino. E' il momento in cui la gius1izia deve cedere il passo all.i cori1à; lana– tura umano al mistero che è nella vita•. Ma rcsla pu.-a logomachia. L'Italia fa parte delle Nazioni Unite cd ha rccellato la Dichiarazione Univer– sale dei Diritti dell'Uomo. 467
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy