Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

Bakunin dirà che l'anarchia è una sintesi ilrmonica cldla lcgulilà soci.:ile e dc'lla libcrt:l.. Per lui, «la voluttà cli dis1ruzione è conh:mpcraneamcntc voluttà creatrice•. Ton bisogna concludere che Bakunin è il genio della pandi~truzione in quanto ciò significherebbe sminuire tulla l'importanza del suo pensiero. Mcntr.'! Proudhcn sostiene che egli si distacca dai suoi simili - «io non cre– do necessario che, per giungere all'uguaglianza, bisogna mettere lutto sottosopra» - Bakunin, al contrario, ,;;ostienc la necessità di una costante nione dirclta, la qual.! soltanto può condurre gli uomini ad una liberazione sociale. Prnudhon «oppose al comunismo .:,ulo.-itario ed ai sistemi sociafo,ti del suo tempo, il suo ,;;oc1a\i3mo mutuali:-ta, il quale sosteneva l'uguale scambio trJ i produttori del prodotto del loro lavoro" (2). Il fedcrnlì..,mo di Bakunin è prouclhoniano, ma egli lo supcr.1 in quanto vuole unire la lib~rtà al colleuivismo. Bakunin ha molto appr..:so eia Proudhon, cd egli non ne fa un mi,;tero; lo dice e lo ridice in moltissime occasioni. Anche ~e Proudhon si riallaccia alle dottrine di Fouricr, di Louis Blanc e di Vietar Com,idc-rant, tuttavia non sfugge alle pc.rs ;!cuzioni giucli✓.iarie. Contro quc. sto mo~tro rivoluzionario vengono decretate condanne infamanti, alcune delle quali sono eh una ipocrisia esagerata; i suoi libri sono perseguiti pc,· allentato al buon CO'>lume ! E' v.:ro che, in quei tempi, attaccare Dio, la Chiesa, il clero, in nome della legge, significa,•;., non soltanto oltraggiare la morale, ma offendere la divinità e questo delitto meritava il peggiore c~stigo. Egli riuscì a volte a farla franca, gra✓.ie al suo spirito beffardo, giacchè sconcertò magistrati e giurati, i quali non comprcncl~vano gran che delle sottigliezze di ques10 anarchico che si rideva del– le definizioni. Ma questo demolitore, allo !:>tesso modo di Bakunin, a\'cva l'~nimo di un costnittorc; e, sia l'uno che l'altro, creano sulle rovine e sulle macerie, ine,itabi– li p.:r iniziare una nuova fond<.1zione.Proudhon scri\'C: De la C-r~atlon dc l'ordre dans l'Humanlté, mentre Bakunin sogna un'etica che non avr?.t, purtrcppo, mai il tempo di scrivere. Entrambi rifiutano di irreggimentarsi e lo comunicano a Marx con lettere e scrilli che sono di un'alta portata socblc. Su ciò Proudhon è più reciso di Ba– kunin, giacchè non vuol sentir parlar.: di organizzcizionc; egli ha fede soprattut– to nella forza delle idee. 1 dotHinari lo esasperano, i sistemi politici lo deludono. Per lui, la rivoluzione politica è la fine di ogni rivoluzione sociale seria. li loro incontro con Marx non apporta alcun elemento degno cli rilie\'O ccl i pochi brani di Marx, sparsi qua e là, non sono allro che delle ostili manifesta– zioni contro degli uomini che e~li non è riuscito ad arruolare r.otto la sua ban– diera autoritaria. Ecco pcrchè, allo scopo di sbarazzarsene per sempre cla\'anti agli oechi dei suoi contemporanei. Morx li perseguita con la calunnb la quale non è priva di qualche arguzia. Marx ha fatto allusione alle conoscenze acquisite da Proudhon su Hegel. E' nota la dedica maligna ed acrimoniosa alle s0glie della sua Miseria della Filoso- (2) M. N~lllau, nella lntrodui:ione alle Ouvru di Bakunin (1894). pag. XV. 461

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