Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965
naro perchè il suo regno inviolabile ed il suo avvenire son.o nella co– scienza umana. Questo avvallo/arsi nel politicantismo, nella mondanità e nell'af– farismo è come un'ansia di salvezza dalla propria rovina. La chiesa vuol crearsi la illusione del potere perchè il potere reale sugli uomini le sfugge; essa, avverte l'insorgere di nuovi valori, cli nuove correnti di viw e di storia che la lasceranno indietro per sempre. Sono valori e correnti di vita che ancora non hanno trovato la loro espressione autentica, ma il mondo è turgido di esigenze ancora inespresse: sono la coscienza inquieta del nostro tempo. E la libertà ci è cara perchè dev'essere la levatrice di questa nuova coscienza della vita e del mondo che sta per nascere; tale è la funzione che deve essere restituita alla libertà. Dobbiamo combattere l'abitudine di vedere in essa unicamente una pluralità di partiti ed una scelta elettorale: è un modo formali• stico e passivo di intenderla, una versione di comodo ad uso dei gover– nanti. E' strano che si debba intendere la libertà unicamente come lotta per il potere o scelta di chi ci deve governare; la libertà è una conquista inestimabile purchè si intenda come possibilità di essere governali il meno possibile o non essere governa.ti affatto nel senso di acquisire una coscienza delle migliori soluzioni immediate e delle migliori prospettive lontane. E' la libertà di poter esprimere la pro– fonda aspirazione dei popoli ad una società di tulti contro la società dei pochi, di formare una coscienza collettiva che operi verso questa società, che condizioni dall'esterno il governo dei pochi, limitando sempre più la sua sfera d'azione sino ad estinguerla sostituendola con le istituzione dirette del lavoro e dell'intelligenza comunitaria. ALBERTO MORONI Diffonde te e fate leggere volontà 387
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