Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965

QUINTO - Di fronte alla psicologia generale del popoli e dei poleri che Il governano, quale attitudine dovrebbe adotlarc l'anarchisn10 per accelerare la realizzazione dei suoi obbiettivi? li quinto quesito - cioè quello che chiede quale attitudine, di fronte alla p:-.ìcologi.i generale dei popoli, dovr<;:bbc adottare l'anarchismo per accelerare la rcalinazionc dei suoi obiettivi - è il più problematico dei cinque in questio– ne, quello, cioè, che più drcttamcntc deve alfrontare tutti i nostri dilemmi. Tutt~wia, a mio parere, non ciel tutto scoraggiante. L'accordo-base generico delle risposte si orienta, logicamente, verso una scm– pn.• più intensa propaganda da parte nostra, naturalmente migliorata nel suo contenuto e nell.1 sua presentazione. Questo è ovvio, amJ si potrebbe dire quasi lapalissiano se non esistessero diversi ostacoli che, solo in parte, possono essere impurn1i ad una nostra e\'en1uale pigrizia. Il follo poi di essere in minQranza è cc1·tamentc una condizione sfa\"orevole, però in -..en~o relativo, :n quanto la storia delle lotte sociali ci conforma che anche i grandi «numeri• hanno un'import::mza relativa e che, di solito. essi non ric~cono a raggiunger.:! una méta ideale quando vengono praticamente do– minati e diretti dalla volontà e da ic\ee-forza monopolizzate solo da un gruppo cl'individui. La •folla•, come sola 5DCrann, è un'anonima lnutilità ai fini di una positiva C\'Olu1ione degli individui. La 1roviamo presente in ogni •tradizionale• occasione: tanto davanti alla solennità di un ,>Ontefice, quanto "ll'ascolto di un reboante dis.corso di un dittatore. Ed è sempre I:\ stessa folla, sempre la stessa e mille– naria psiche collettiva ... Questa con-..iclerazione non vuol cerio suonare <lisprcz..zo verso la moltitudine, in quanto fon1e millenaria di eP.crgie produttive, ma piut– lO">toquale consapcvolcz.r.a che qualcosa cli subclclo, e costantemente presente, ci nc1~concle o tradisce proprio la parte migliore delle energie umane. Le verità, le scoperte o le idee, che veramente hanno contribuito al miglio– ramento clella società, sono '>Cmprc '>late clell'indlvicluo prim::t che della massa; anche le piì.1anonime e le pili oscure, come sono stnie quelle che diedero origi– ne atr'u1ilit~ di tanti oggetti comuni. Però, poichè 1:1 massa, in dcfiniliva, non è che una somma d'individui, ciò fa sperare che l'attuale accentuazione delle esi– genze fi<;iche e psichiche de-ll'attuale società, pur presentandosi come un feno– meno di decadenza, polrcbbe bcnic.,;imo essere, stando allo stesso giudizio dei psicoloRì, un fenomeno di ringiovanimento, e sia pure oscillante o grandemenle complc-.,.)0. L'attitudine che l'an3rchbmo dovrebbe adott3re per accelerare la rcalizza– :,ionc dl'i suoi obiettivi certamente non è solo subordinala alla materiale possi– bilità elci suoi mezzi. Anzi, vi sarebbe, per così dire, una «zona di frQntiera» in cui la rnnsistenza dei mezzi passerebbe in secondo piano e sarebbe quando, dalla libcnt1 puramente 1corica si passerebbe alla realizzazione di più vaste e con– crc1c libertà; poichè, a questo punto, bisognerebbe fare i conti con al1rc «li- 408

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