Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965
11 fano importante nello sviluppo di Cuba, il fatto esplicativo e illuminante è che la villoria di C:-istro avvenne (o forse ha creato: ma questo è discutibile e secc_:ndario per il momento) in un vuoto istituzionale. essun partito, nessuna burocrazia unionista o dirigente era idonea ad assumere il potere, in tutto o in parte; i sindacati, il partite comunist;.'\, !'esercito, tutte le istituzioni del vec– chio regime erano srnti compromessi e screditali insieme a Batista. Nè esistexa una chiara volontà popolare, nè era questa una rivoluzione operata dal popolo. Un simile \'Uoto di forze è rnro nella storia; io ignare se vi siano precedenti; il suo cITetto fu quasi come un mitico passaggio da uno stato di natura ad un primo contratto sociale. P-:r usare una iperbole: era come se la storia avesse improvvisamente perso r,gni pcrlincm.a, ogni influenza e gli uomini fQssero per un momento liberi. (.l\ila «liberi" ha molti significati, e qu~sta libertà è un mo– mento a cui ron si può restare). Stando alla mia interpretazione dei resoconti di Dave, lo stato cubano è rimasto un tutto crganico, quasi familiare; e queslo è anche più difficile da alfo1Tare. Lo stato tradizionale mctle in evidenza una pronunciata polarizzazio– ne di governanti e di masse, o, nei c:asi più complessi, una struttura infestata di contrnsti di classi le cui rivali aspirazioni al potere possono essere rappre– sentate e conciliate da un sistema di ixtrliti-parbmcnt?ri. La situazione cubana è di,·ersa. 11 gruppo di Castro, percependo a ragione che «il partito» (qualunque partito) è uno s111-1mento di dominio e dì lotta per il potere, lo ha ripudiato come strnmento principale della rivoluzione sociale (il Partito comunista è stato tenuto a freno); hanno deviato da Lenin, con ciò evitando la caratteristica traiet– toria comunista. Il potere rimane alb sede del prestigio personale. Diversi fattori contribuiscono a perpetuare questo status quo. Le. dimensioni del paese, la sua geografia insulare, il forte senso storico dell'identità cubana, il cordone americano e la minaccia americana: tutto ciò ha favol"ito il senso dell'unità nazionale. li per-manente piede di guc.rra, propizio come sempre alla solidarietà statale, mantiene l'emozione patriottica . <1.ll' intcnsità di patria o muerte; una incommensurabile ma certamente significativa parte dell'cnlusiasmb che i visi– latori simpatizzanti incontrano deve essere attribuita alle tradizionali attitudini di fronte alla vita le quali sono proprie dei cubani, che sono un popolo assai più gaio e J)iì1vivace di noi. La promessa ed almeno una parziale realizzazione di riforma sociale hanno contribuito ad unificare le masse popolari, mentre le classi ricche ed il proletariato urbano dalla mentalità borghese, perduto il loro pokre insieme al vecchio regime, si sono demoralizzati e ridotti all'impoten– za. Si potrebbe <lire, ma sarebbe troppo semplice, che la nazione si è uni– ficata ne!I' idea del socialismo; si dovrebbe aggiungere, e forse dandovi prio• rità, che i n1bnni, e special men le i giovani, si sono uniti anche nell'idea dt::lla nazione, vale a dire dello sta·to (questo non credo che Dave Dellinger, nn,irchico, abbia preso in sufficiente ~onsiderazione). Se l'esistenza di una Cuba siffatta sorprende, vi sono precedenti circostanze che la rendono pl.:-.usibile. I valore e il tenore di vita delle classi medie non ave– vano toccato i contadini ed i lavoratori agricoli, come hanno influenzato virtual– mente tulle le classi nei paesi industriali. D'altra parte, il colonialismo zuc- 393
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