Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965
« un voto, ed anche una sommossa che per la sua importanza materiale "abbia un carattere rivolu7.lonario, non significano niente se la loro in• « lerprelazionc è abuslvamcnlc assunta da coloro che li Ispirano e U di– • rlgono, quando è Il 1>01>010 stesso - che s'Intende farne beneficiare - « a dovere applicare questa inlerprctaz.ionc • (6). Ci si riferisce a coloro che, costituitisi in minoranze rivoluzionarie, intcn.. dono interpretare - e ciò costituisce un loro diritto - un evento sociale e pre– tendono parlare in nome di questo stesso movimento, non solo, ma pretendo– no che la lo.-o interpretazione sia l'unica, chiedendo in seguito alla base, cd anche a coloro che non fanno parie della !orn organizzazione, di seguire e di mettere in pratica la loro interpretazione Evidentemente ~ questa una ma– nicrn di procedere che non ha niente di libertario, e anche servendoci solo di alcuni esempi schematici e conosciuti, possiamo renderci conto come sia una posizione comune a tulli gli autoritari, sempre pronti a parlare in nome di un'astrazione che ritengono di rappresentare. Due esempi, fra i più dozzinali, sono quelli di Oc Gaulle che passa il suo tempo a parlare in nome della Fran– cia, e quello del compagno S1alin che passava il suo tempo a parlare in nome della Rivoluzione ... E quando si parla a nome di simili astrazioni la disc\.ts– sionc non è evidentemente più possibile. IL PROGRAMMA Si è già accennato alla maniera con la quale gli anarchici intendono svol– gere la loro attività e ciò comporta la precisazione circa la maniera con la qua– le essi desiderano che la società venga organizzata. Veramente non è questo esattamente il nostro argomcn10, ma non sarà inuulc avere un'idea, in senso generale, del programma, come lo concepiscono coloro che si propongono di metterlo in allo. Si potrebbe forse dire che esistono due programmi: uno mas– simo cd uno minimo. Il primo, ad esempio, è precisato dal Malatesta: 1e Noi dobbiamo, con tutti t meni a nostra disposizione e secondo le cir• « costanze e le possibilità locali, promuovere l'azione delle associazioni « operaie e dei gmppl di volontari, al fine d'Impedire che sorgano nuo. « vi poteri autoritari e nuovi governi, combattendoli con la forza se è ne• « cessarlo, ma soprattutto rendendoli inutiU •· E il :-.ccondo: • E quando non troviamo nel poµolo un consenso sufficiente, quando non « cl sia possibile impedire la ricostituzione rt'uno Stato con le sue istttu– .. zlonl autoritarie e I suol organismi coercitivi, allora dobbiamo rifiutar. (6) • ANSEL\IO LORENZO: • El prolctariadu militante•, pag. 226, 11 1. 334
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