Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965
campo dello studio e dell'Qssenazionc, furono trornte ragioni in maggior nu– mero per condudcre che ogni cosa a\\'cni,·a d'accordo con determinate l.:ggi ncct'S'-arie cd lmhersali. Pcr lo spii ito m viene complct:imcntc 12 stessa cosa. Il politico l'd il filoso– fo, malgrado cl1e spcculativRmentL' so.stcngano 1;1 teoria del libero arbi11 io, non pcn ... :uio mai :1d ;1pplii;.-,r1.-, .itl,i 1010 1.:once7ione p1alic.i dei falli. Se si \'crificò qu;ikh:: m,cnimcnto contrario a q1ianto t:'-Si a,,evano p1·cvisto, ammettono pa– cificamen1e che ,i fu qu.ilcJ,e errore inossen'atO, qualche ,·i7io mentale, qual– che !)'\rticolarc .:1ssociazionc di iclct.:d1c fecero venir meno le loro asptllathe. E, se posseg~ono tcmpernmento alli\'O cd intraprendente, si impegn:1anno, al– lo stesso modo che il filosofQ della natura, a scoprire il segreto scatu1 ito dal !nito imprl·Yi<;!(). Le riflessioni che si sono f:-iuc r.:lativamcntc al principio di causa!itt'J, non '-Oltanto ci consentono nq;omcnti semplici e conclU(knti in favore della dottri– n:i della ncccs-..i1:ì, m:i anche ci suggc1isco110 la facile rngionc del peichc la dol. 11-inaoppost:i cos1i1ui-.c:i., in certo gr:1do, l'opinion.! j!cncralc degli uomini. E' stato c'imo,trato che l'idea ciel necessario rapporto ira fatti di una d::– lcnninata specie è una lezione offrrlaci dall'espcricn7=-t e che il , olgo non giun– ge mai all'applic,wione gcn:=n.ilc di ck'tt.i idea, neppur(' ~IÌ fenomeni dell'univcL <;Omateriale. Anche per i casi piÌI semplici e comuni - quoli l'ur1u di <luc og– gctti di forma ~fcrica e lo con,;;cgucnza dello stesso - si giunge ,i,d amnv·11crc l'intenento del ca,;;o o cli un follo sprm'\islo di causa. Nel caso predetto, tutta– \'ia, d.,10 che 1an10 l'urto, qu.-.nto la <:ua immcdiala conseguenza, sono oggcttn dcll'ossen·azionc dei <;ensi, ,;;icrede di percepire il principio assoluto che comu– nica il rno\'irncnto da una palla all'altra. Inoltre, qucslo ~tesso prcgiudiliO e questa conclu..,ione affrc·ttata, che ci inducono a credere che abbiamo scoperto il principio dr\ movimento a!!raverso l'impressione diretta dei s~nsi, agi~cono in direzione opposta con i-iguardo agli oggetti che non rossono essere sotto• messi all'esame dei sensi. Infalli, ammessa l'impossibilità di osservare come un'idea od una affermazione - suggerite 3.lla cosciema di un essere pen,;;ante - prnducano un moviment() fisico, si giunge :i.Ila conclusione che non ~siste– rapfX)rto necessario tra detta i<lea -::-l'a7ionc conseguente. Però, se il volgo è generalmente a ra\'ore del lib';!rO arbitrio, non cessa di restare grandemente irnprcs<:ion:-ito, sia pure in modo incoerente, dalb eredcn- 73 nella dotlrin:1 dcllri ncccssi13. E' 1111:1 ossc1·vc1zionc ben nota e gius1,1 quella, secondo la q1wlc, se non esistessero lcngi r:cncrali che 1·cggessero i falli e le co<;e dcll\mi\'C'r,o malcri::llc, l'uomo non ,;;ar~hbe g:1unlo mai a divenire un es. ~ere pensante, nC un cs5crc morale. La maggior parte degli atli della nostra dta ..,ono diretti dalla pre\i<:ionc. Il contadino semina i suoi terreni cd aspclla il raccolto alla fine di un cci-lo llCIiodo pcrchè prevede la successione regolare delle <;tagioni. Non \ i <;arebbc bont~ nel mio dono di viv.:ri agli affamali, 11.'· vi s--,1·ebbcingiusti;,i,i, nel fotto di <;t•uoinnrc In min sp;ula contro il mio amico, <..e11011fosse ... t:11a slé"hilila la propriclà nulritiva degli alimenti e la natura mo1·tale della ,pada. 304
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