Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965
ne di ogni sostanza - cioè qualcosa che, rispetto ad essa, meriti di chiamarsi conoscenza - ci p;!rmette di pre,cdere Jlcuni dei suoi futuri effetti, per la qua_ le ragione la definizione è in certo modo una predizione. Tplla\'ìa, quando ab– biamo acqui<:ito l'idea dell'impenetrabilità, come fenomeno generale della rna– lt:-riri, 1>0-.,;;irimo predire alcuni degli cffc1ti di essa, ma ne esi-.tono degli altri, intorno rii quali non possiamo nulla prc,eclere. In altri te, mini, conosciamo solo qm•gli effetti che sono caduti sotto la nostra osservazione e quelli che pos– siamo dedurre supponendo che circosl.:inze similari produrranno cons""guenze simili: una supposizione cioè fondala sulla costanza della successione dei fatti rcgistrnla in una nostra passata esperienza. Avendo provato, attraverso ripe– tute esperienze, che la sosrn111a materiale possiede la proprietà dell'inerzia e un oggello dallo stato di quiete passa allo stato di moto quando è sollecitato dalla forza distinta di un altro oggel!Cl, manchiamo ancora di una osservazione particol::tre che ci con<:enta di predire gli effclli cleri,anti eia quella spinta in cia– scuno elci corpi. Chiedete ad un uomo, il quale non conoo:;ca della materia se non la pro1>rict:ì generale clcll'im1>enctrabili1à dei corpi, che cosa succederà se un peno sferico cli materia ne urterà un altro di eguale forma, e v.:drete quanto poco poo:;so informarlo la sua ~emplicc conoscenza di una proprict!1 generale cil·ca le leggi p,1rticolari del movimento. Supponiamo che quest'uomo sappia che uno elci eletti oggetti imprimerà movimento all'altro. Quale quantità di mo– vimenlo? Quali effetti avr:l l'urto ~ulla palla spinta? Continuerà a muoversi neL la stessa dire.done? Si allontanerà nella direzione opposta? Girerà in senso obliquo o rimarrà fermo? Tutte le eventualità saranno probabili per colui che non abbia prC\Cnlivamente fallo una serie di osservazioni che gli consenta– no di predire quanto esanamente a\lverrà in ciascuno di quei casi. Da quanto più sopra osser\'ato, possiamo dedurre con sufficiente precisione la specie di conoscenza che possediamo intorno alle leggi dcll'uni\'erso. Nessun esperimento, nessun ragionamento che noi possiamo dedurre potrà giammai istruirci circa il principio di causalità o<I insegnarci perchè un avvenimento ve– rificatosi in determinate circostanze precede sempre un altro avvenimento di una specie delcrminala. Tultavia, ri!eniarno ragioncvohnente che detti avvcni– menri sono in relazione Ira di loro per una pc1-fetta necessilà ed escludiamo dal– le no-.trc idee di materia e di movimento ogni supposizione rela1iva al caso o ad un accadimento senza motivo. Dopo avcr·c osservato due falli coslantementc connessi tra loro l'associazione d'idee ci obbliga, quando uno di essi si verifi– ca, a prc\'edere immedialamcnte l'altro: e, posto che detta previ,;;ione non c'in– ganna e che il ra1to successivo è la ripetizion~ fe~ele d_e!la suc_cession.e ideale degli avvenimenti, è inevi!Jbilc che que~la specie d1.pre\ 1s1one d1\'en_ta 11fond.a– mcnto generale cl..:lla nostra conos<·enza. Non possiamo dare un sol passo 111 questo scn<;o il quale non parlecipi dell'indole di questa opcra1io1~e dcli.a mente che chi;1mi:.uno astrazione. Sino a quando non prendiamo in con~1clenmone che il sorgere del sole di domani è un fotto della <:tessa specie di quello del so1-i:rcre del sole cli oggi, non passi.imo dedurre da ciò conclusioni simili. Spelta alla scienza compiere quest'opera di J:?.cneralina1ionc sino ::\Ile due ullime conse~uen- 301
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