Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

padro,,a/e nelle (1Zie11de):più che w,a rivolta era ww fuga dalle ideo– logie, 1111 rifugiarsi nelle cose possibili, nei programmi concreti, sia pur ridimensio11ati. Ora è incominciato il secondo tempo. /,,(1 fttga si arresta e le ideo– logie si affrontano a testa alta. Bisogna aggiornarle queste ideologie ed aggiornarle a contatto della 1111ovt1 realtà. la politica delle cose e la nuova str11111entazio11e postula la sua nuova ideologia moderna, dinamica e/te di quelle vecchie assorbe solo l'essenza attuale lasciando cadere le scorie del passato. Se nel campo cattolico bisogna lasciar cadere il retaggio di intolleranza. e di im,nobilismo, nel campo socia– lisltl ed anche co,mmisla bisogna lasciar cadere le nebulose rivoluzio– narie dell'ottocento. Qttelle ebbero u11afunzione positiva in un'epoca e i,i ww socieJà diversa da/l'attuale; ora l'essenza rinnovatrice e rivo– luzionaria del socialismo p11ò essere accolta nelle nuove strulture de– mocratiche che i111metto110 i lavoratori nello Stato con i socialisti al governo e i sindacati nei consigli economici che af/ìa11cano/'attività le!!,isfrlliva.A questo pu1110però si mellle sapendo di mentire, si finge di corteggiare una vergi11ità notoriamente perduta da lungo tempo. I cosiddelti principi ottocenteschi e cioè la lotta proletaria contro il padronato che dalle rive11dica?.io11i immediate tende all'espropriazio– ne rivoluzionaria e alla messa in comune della ricchezza e dei ,nezzi per produrla, questo autentico socialismo di ogni tempo e luogo è stato posto in soffitta da molti deceuni. Da molti, troppi decenni i lavoratori di ltllto il mondo si so110abituati a considerare il sociali– smo 11011 più nelle conquiste sociali, ma nel 11w11ero dei deputati socia– lisli e comunisti che siedono nei parlamenti o addirittura in uno Stato padrone. la burletta dei socialisti al governo e dei sindacati nei consigli economici lascerà perplessi molti lavoratori ma solletica gli e11tu– siasrni e le voglie dei loro dirigenti politici socialcomunisti. Non si tratta in questo caso di convertire inveterati rivoluzionari ad una prassi legilitaria bensì di scmzio11are la loro appartenenza alla direzio– ne cc1pitalisu1della società. Non si tratta di convertire ma di mercan– tengiare: quale cowropartita possono ottenere i comunisti ed i sociali– sti recalcitranti per l'in11ocuità delle loro masse organizzate? Di que– s!o si tm11a.,di rafforzare la direzione capitalista della società e non altro, perchè di socialismo autentico nella presente realtà non c'è traccia. Che fanno i socialisti al governo e i sindacati nei consigli se non sanzionare la politica padronale dei redditi sforzandosi di dare ad essa una tinta rosea di socialità.' Sempre, fin dal suo nascere, il 258

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