Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

decisioni prese nel congresso debbono essere accc1ta1e dal gruppo, prima di diventare eseculive. In ciò è rilevabile un esempio di autonomia dei gruppi, i quali al loro livello, conservano intatto il loro potere decisionale. Malatesta diceva che i congressi anarchici possono a volte offrire un aspelto sconcertante per i centralisti, ma - egli diceva - hanno un vantaggio: • ...sono esenti eta ogni autoritarismo pcrchè non fanno la legge, non lm- • pongono agli altri le pro1>rie cteliberazlonL Essi servono a mantenere ed « aumentare I rapporli personali tra I compagni più attivi, a riassumere « e fomentare gli stud1 programmatici sulle vie ed l mezzi d'az.lonc, a far « conoscere a tutti le situazioni delle diverse regioni e l'az.lone che più urge « in ciascuna di esse, a formulare le varie opinioni correnti tra gU anarchici • e fame una specie di statistica. Le loro decisioni non sono regole obbli- • gatorie, ma suggerimenti, consigli, proposte da solloporre a tutll gU in- • teressall, e non diventano Impegnative ed esecutive se non per quelli che « le accettano e finchè le accettano ... • (6). I congressi possono talvolta creare una specie di segretariato, il quale è incaricato unicamente del collegamento nel senso più autentico dell'espressione, in quanto esso non ha 3Jcun po1ert: decisionale e trasmette solo le notizie che gli pervengono. Ecco, grosso modo, la struttura, nella misura in cui è possi– bile separare funzionamento e strutlura. E' facile creare una struttura •ideale .., ma diventa più difficile allorchè viene affrontanto il problema del funziona– mento. Tra questi ultimi, almeno due - scelti forse un po' arbitrariamente - sono da esaminare: quello delle divergenze (maggioranza-minoranza) e quello della specializzazione dei compiti. LE DIVERGENZE, O MAGGIORo\.NZA. MINORANZA E' curioso notare come le divergenze siano considerate dai rivoluzionari sotto il loro profilo negativo e dannoso. Ancora oggi, quando si vuole sottoli– neare che c'è disparità di vedute, e quando non si vuole qualificare subito «l'altro» di deviazionista, si ricorre energicamente a reprimere quella deviazione. Bisognerà pertanto citare un ;lutore non del tutto noto che ha detto: • Le diver– genze nella comunità sono una prova della benedizione di Dio» (Mohamed nella Sunna); egli aveva quindi già rilevato che le divergenze non sono forzatamente qualcosa di negativo. Ma, per ritorn:ire a qu:ilche voce anarchica, citiamo Maria Korn che si chiedeva: « Come risolvere i motivi di divergenza in un'organizzazione anarchica? • Certamente non a mezzo di una maggioranza di voti, giacchè non cUano • gran valore al numero, essendo in realtà sempre e dovw1que mino- • rama, come ogni movimento rivoluzionario. Se la questione è tanto im– « portante che i dlversl membri del gruppo non possono ricorrere a v~ « lontart compromessi, non c'è bisogno di arrivare a contare meccanica- (6) • MALATESTA: scritto citato. 277

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