Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

esso può essere dibattuto proficuamente e, a nos1ro avviso, un punto di vista di cinque individui è complernmente differente dal punto di vista d'un sole individuo. Le conseguenze pratiche sono state dedotte dai compagni inglesi; nel 1959, in uno scritlo comparso su Le Monde Libertalre, John Ciii scriveva: ..... Ogni gruppo di militanti anarchici, quando ha i-aggiunto un cerio in– "'cremento nu111erlco, dovrebbe suddividersi in due o ph:1 gruppi, op1>urc .. dovrebbe distaccare alcuni del suol membri afflnchè nasca in seguilo una « nuO\•a unità con l'assimilazione di nuovi compagn.J. Lo sforzo del mlJi– .. tanti dovrebbe essere pertanto rivolto soprattutto al di fuori, cioè non .. verso t proprt compagni, ma verso coloro che non sono anarchJci •· Quando il gruppo aumenta il numero dei membri. è bene che si scinda, per formare due o pili gruppi in cui, appunto pcrchè è stato ridotto il numero dei membri, è possibile la discussione. Parimenti, il tempo assegnato ai compagni per gl'intervcnti non dovrebhe essere limitato, all'interno del gruppo, pcrchè ogni limitazione conferisce un co.rattere artificioso :i.Ila discussione. Un problema, che noi ritroveremo pili avanti, giacchè ha un interesse a se stante, è quello relativo alle divergenze, le quali, nei limiti del possibile, ven– gono risolte dalla di~cussione e do.Ile reciproche ammissioni, e non dal con– teggio meccanico dei voti; questo problema maggioranza.minoranza è impor– tante, e molti vi si adeguano, particolarmente nei partiti centralisti. Si potrebbe chiedere se i gruppi possono giungere a questo grado di fun– zionamento; la risposta è che, se essi non vi giungono è perchè non sono gruppi anarchici vitali e, quindi debbono cessare di runzionare, per riformarsi diver– samente. C'è tra gli anarchici un aspetto quasi biologico della vita dei gruppi. LA FEDERAZIONE DEI GRUPPI Si pone quest'altro problem:l: non basta che vi <::iano i gruppi, occorre ancora che esista un legame tro. questi gmppi di discussione e di confronto di militanti ed egualmetne dei gnippi d'azione. In genere, i gruppi sono colle– gati tra loro focleralisticamente (Federazione, Alleanza, etc.) e questo legame è materializzalo da ciò che viene detto Congresso, Convegno, etc. (poco importa il termine adollato), cioè: o dalla riunione cli tutti i militanti, quando è possi– bile (presenza dirella), o, quando la presenza di tutti i militanti non è possi– bile, dalla riunione dei rappresentanti dei gn1ppi. Così che il problema ccntra1c che si pone è quello di sapere ciò che si chiama rappresentante d'un gruppo, e rappresentanza, giacchè - in linea di principio - in una repubblica com',! la nostra, teoricamente vengono delegati dei r=i.pprcsentanti e questi ultimi. sempre in linea di principio, decidono per conto del popolo. E' evidente che gli anarchici mirano affinchè la rappresentanza sia reale. Quale è la -,ricetta 11 che serve a questo scopo? In primo luogo i rappresentanti non hanno un mandato in bianco; sono essi sempre revocabili; sono investiti di precise direttive; e, soprattutto, le 276

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