Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965
zionc. E' interessante rilevare che tra gli anarchici non esiste uno schema esclu– sivo di dette !,lrutturc, ma certamente delle nozioni pratiche assai precise. Infatti. una delle noz:0:1i che troviamo per prima è quella del gruppo. L'orga– nizzazione anarchica viene creata dalla sua base, dal gruppo. Maria Korn ha così riassunto il problema: • I gruppi stanno alla base dell'organJzzazlone anarchica. Un certo lavoro • pratico, specialmente cos1>iratlvo, 1,one spesso del problemi. In un par– « tlto di tipo centralista, il problema si risolve cosl: all'Interno stesso dei « gruppi si formano del comitati o del gruppi segreti i quali hanno per « compito questi lavori « s1>ccialJ,. e che, in realtà, hanno il ruolo direttivo. • Noi lo risolviamo diversamente: con un numero più grande di gruppi, in a: cui I membri di uno stesso gruppo si conoscano bene, che abbiano fiducia • reciproca, una scelta pli.1nelta, slcchè ad ogni gruppo viene adatlato un • la\'oro,. (5). Pertanto, il gruppo cnstitubce b base e questo gruppo è autonomo, nel senso che esso possiede il pili grande numero di poteri ed esso li delega il meno possibile. Ne deriva che è c;oltanto :ti suo livello che t:sistono un controllo cd un reale conrronto tra i compagni. Un'altra conseguenza è che i gruppi sono quasi sempre afriill, nel senso che i militanli si raggruppano come vogliono, e non forlat:tmcntc su un piano geografico, anch-;: se certamente c'è più intesa a raggrupparsi sul piano geo grafico, pcrchè è più comodo per i trasporti, i.:tc. Come principio, però, in una organizzazione anarchica un milirante non dovrebbe es!.cre obbligato a rar parte di un determinato gruppo sol pe1chè esso abira nella zona dove il grnppo viene rormato; è un errore che gli anarchici si definiscano per il domicilio, come non importa quale cittadino« coscienlc cd organizzato» ... I militanti non sono degli oggetti che vengano riposti ordinatamente negli scaffali, preventivamente pre• parali, e dai quali non debbano S'.:'lprattulto uscire. A proposito dell'accesso ai gruppi, rileviamo che vi sono stati dei muta– menti; un tempa « ••. la sede del gruppo era un luogo di passaggio in cui ognuno discorreva a suo modo ... Nessuno de 1 compagni è tenuto a dire donde viene, ciò che fa e dove va ... » (Maltron che cita un giornale anarchico del 1893). Ciò era assai libertario, ma, in prat;ca, s'è rivebto molto pericoloso e poco con– veniente. lo ritengo che attualmente non sia pili così, giacchè l'accesso in un gruppo è soltoposto all'accordo del gruppo, e ciò è ugualmente assai libertario. I gruppi anarchici hanno ar.chc altre caratteristiche, ohre al fatto che presentano alcune somiglia>1ze con altri gruppi rivoluzionari: le quole, pii.i o meno variabili, o non fisse; il numero molto ridotto dei militanti per consentire una discussione cd un reale confronto dei punti di vista. E' da dirsi, a propo– sito, che venti persone riunite, tranne che non abbiano una grande dimesti– chezza le une con le altre, nor. giungono ad una di5cussione approfondita, mentre se un problema viene affrontato da cinque - anche dieci - persone, ~RN: Re.la:r.lonealla Confe~nza del Comunltll-anan:hlcl runl di Londra dell'oltobre 1906 (in russo); tradoua in Noir et Rouge {n. J, pag. 19). 275
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy