Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965
sempre» (1\fatteo XXVI, 36); e in al– tro punto: « Ecco che sono con voi I ino alla consumazione dei secoli » (XXVII[, 20). Cristo minaccia i peccatori del su1>– plizio eterno, e tuttavia dichiara: « Se– condo avrete giudicato, voi sarete giu– dic.iti; nella stessa misura che voi a– vrete valutato, sarete valutati». Quali smentite inflitte dagli avvenL rnenli alle imprudenti promesse e alle vaghe predizioni! Persistenza clcll'uni– vc1·so a dispetto della minaccia conte– nuta nel versetto cli San Matteo (XXIV); la morte ignominiosa di San Pietro malgrado i privilegi che a lui erano stati solennemente conferiti; dc. capitazionc di S<rn Paolo malgrado le assicurazioni registrate negli Atti XVIII 19-10); morte naturale di San GiQvan– ni a cui Gesù aveva predetto la morte col martirio (4); assenza di ogni nuo. vo Cristo, malgrado l'annunzio mede– <;imo dato da Gesù. Secondo quanto si riscontra nella Passione - dice Porfirio - si potrebbe quasi pensare che si tratti non di un solo, ma di diversi pazienti. Infatti l'u– no dice: « Nelle tue mani raccomando il mio spil"ito »; un altro: « Tullo è consumato»; un terzo: « Dio mio, Dio mio, perchè mi hai coperto di obbro– brio?». Ora, una delle due: o questa incoc1·ente doppiezza ci nasconde la passione di più crocifissi, o non rap– presenta che quella di uno solo che muore male. Ma ullora, se quella gente non era capace di raccontare veridica" mente come morì Gesù, segno è che fece soltanto della letteratura. Parlando poi degli Apostoli dice che non erano che dei villanzoni e dei po. veri diavoli. Si avvalevano enormcmen- 176 te dei loro miracoli. Ma è cosa così im~ ponente fare dei miracoli? Apollonia di Tiana ne fece alcuni, Apulcio ne fece in gran quantità. Questi meravigliosi prodigi servirono molto agli apostoli per carpire del danaro alle donne ric– che essi ingannavano. In merito alla resmTezione di Cristo, essa non è attestata che da una « don– na isterica» e « da un'altra, facente parte della stessa banda d'impostori » Porfirio seguita dimostrando l'enorme sproporLione esistente fra il ruolo as– segnatQ all'apostolo Pietro e la sua po– vera personalità. E con questo si tro– vava in perfetto accordo con Celso che già aveva schernito lo stile da canti– niere di Paolo. Porfirio, Che, al con. trario di Celso, aveva lello tutte le lettere di Paolo, nqn nasconde che, se– condo lui Paolo è l'illogicità personifi– cata. Ad esempio, mentre contesta !a importanza della circoncisione, nello stesso tempo circoncide Timoteo. Fa a pezzi la legge ebraica e in seguito cli– chiara che ci si deve conformare a tulli i suoi atli. Jl giudizio che emette sul destino finale dell'universo è as– surdo: quale vantaggio deriverebbe da una modificazione nell'ordine dei feno– meni naturali? San Paolo, nelh1 prima epistola in– dirizzata ai Tessalonicesi, aveva mo• strato il Cristo che discendeva dal cie– lo nel momento del suo innalzamento dai morii risuscitanti, accompagnati dai vivi portati assieme ad essi sulle nubi davanti a Cristo. E' il colmo della menzogna e della millanteria. Se ciò fosse stato possibile, sarebbe stato un fatto insensato e mostruoso, estraneo ad ogni ordine regolare delle cose. I! logos divino non ha mai cambiato e
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