Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

J. - GENERALITA' PSICHIATRICHE T fenomeni psico-patologici inerenti alle migrazioni sono stati già studiati in modo soddisfacente. Per non parlare delle migrazioni di aspetto speciale dei profughi divenuti rifugiati, degli studi particolari sono stati fatli sugli emigranti fissati in Argen– tina, in Brasile, negli Stati Uniti (con particolare riferimento ai Russi, ai Po– lacchi, ai Portoricani, ai Giapponesi ed o.i Norvegesi .Jcl Minnesota (5), in In– ghilterra, in Francia (specialmente per quanto riguarda i No1·d-afrìcani) cd in Israele. E' chiaro che un cambiamento radicale di situa7Jone può aprire la via a delle reaòoni patologiche. T fattori che intervengono nello sbocciare della ma– lattia mentale sono sia d'ordine climatico (alle variazioni biologiche seguono le ripercussioni psichiche), che linguistico ( la lingua essendo primordiale per la sua funzione isolante), culinario, J>sicologico (la cosiddetta differenza di menta– lità e quindi di abitudini), religioso e magari psicosomatico (quando il carattere cd il risico differiscono da quelli dcll:1 popolazione indigena). Nel persistere del disadattamento o se si vuole nel mantenimento di una dannosa non-assimilazione al nuovo :]mbiente (6), il ruolo della nostalgia è d'altra parte tutt'altro che secondario; nQn a caso la ricca bibliografia che accompagna e completa il lavoro del Champion contiene, per un:i. buona metà, delle opere dedicate a que!la che i Tedeschi chiamano in modo così esp,·essivo « Heimwch ». « Se uno può scegliere tra il far la fame a casa sua, lui e la sua famiglia, e il guadagnare all'estero abbastanza eia poter nutrire i suoi cari rimasti a casa e inoltre metter via qualche soldo, pare però difficile dire che lascia la patria di sua volontà. Egli è spinto a parti1·e da!la miseria)) - scriveva nel febbraio 1962 il giornalista tedesco Erich Kuby in un suo servizio sugli emigranti italiani in Germania, apparso sul quotidiano romano «Paese-Sera». Dall'isolamento e dalla nostalgia sernbrn poi svilupparsi una prima fase ca– ratterizzata da un sentimento di inferiorità o da un atteggiamento rivendicativo. Ed il disadattamento si aggrava poichè, come si legge nel Porot: « L'importanza del sentimento di inferiorità è di certo generalmente considerevole nel meccani– smo della psicogenesi, essendo sempre un ostacolo ad un adattamento soddisfa– cente» e « le idee rivendicatric-i ... traducono l'ostilità degli ammalati nei con– fronti dell'ambiente sociale più o meno invidiato e reso responsabile della loro situazione». Da questa fase ad una patogcnia apc-rla il passo non è lungo. Basandosi anche sul ricorso incosciente alle credenze ancestrali di maledizione e di sorte contraria, l'emigrante che ha subito questo processo psico-patologico arriva (5) L'emigrazione scandinava \·erso il Nuovo M0ndo è st.:ta di rccenie e con vigore dcscrit1:i nella trilogia di Vilhclm l\10bcrg. (6) « Un'import~inza particolare come fottorc scatenante della schiwfrenia va da!a all'isola– mento sociale " - scrìve lo Spocrri. 140

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