Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965
realizzazione fino a quando la differenza di condizioni e la tirannia dei governi non siano attenuate, ciò non costituisce una ragione contraris alla pratica di un sistema 1anto magnifico. 11 miglioramento degli individui e la riforma delle istituzioni politiche tendono ad esercitare tra di loro una reciproca influenza. La verità, e soprattutto la vc1·ità politica, è di difficile apprendimento per l'ar– rogam:a dei suoi maestri. Se il suo progresso è staio eccessivamente lento, lo si deve anche al (auo che il suo studio è stato affidato a douori cd a giurecon– sulti. Se ha esercitato scarsa influenza sulla condotta degli uomini, lo si deve alla mancanza di un appello semplice e diretto all'intendimento di tutti. ELimi– nate questi ostacoli, fate della verità un patrimonio comune, convertitela in un rnQtivo di pra1ica quotidiana e vedrete quanto infinitamente benefici saranno i risultati. Tali bcnèfici risultati però saranno solamente frutto della discussione libera cd imparziale. Se quei piccoli e sinceri circoli di investigatori, esenti da mire ambiziose, fosscrn assorbiti dalla turbolente corrente delle grandi e rumorose assemblee, le opportunità di perkzionamento resterebbero immediatamente eli– minate e scomparirebbero le felici differenze di giudizio, che tanto ef(icacc– mente contribuiscono a rendere acuta e p1 :rspic:i.ce la mente. TI timore di dis– sentire dai nostri consociati comprime l'espansione del pensiero. Si produce allora un'apparente uniformità di opinioni della quale, in realtà, n,essuno è convinto, ma che trascina tutti come un'ondata i1Tcsistibi\e. I clubs, così come li intendono gli inglesi - cioè quali riunioni periodiche di circoli piccoli cd indipendenti - possono ritenersi adeguati a quanto esposto più avanti; essi non avranno però alcun valore se si sottomettono all'enorme apparato di una confe– derazione con i suoi comitati direzionali e di corrispondenza. Gli uomini debbono unirsi per indagare in comune e non per obbligarsi mutuamente con la forza. La verità 1·espinge \'alleanza delle moltitudini irregimentate. E' ovvio, forse, aggiungere che le persone che si dedicano alle funzioni che qui censuriamo sono guicbtc, gcneralmetc, dalle intenzioni più generose e dalle più nobili finalità. Sarebbe oltremodo ingiusto dare l'ostracismo a queste perso– ne, indiscriminatament-e, in ragione della pericolosa tendenza che comporta la loro <lllività. Ma precisamente in considerazione della purezì'..a dei loro princìpi e delle loro intenzioni, è desiderabile che riflettano seriamente sulla natura dei mezzi che mcuono in azione. Sarebbe <lssai doloroso che i migliori amici del bene dell'umanità, a causa della loro condott,1 poco prudente, venissero a trovarsi nelle medesime file dei loro nemici. Da quanto è stato detto risulta, all'evidenza, che è totalmente infondato il timore che dalla azione svolta dai colti difensori c~;:llagiustizia politica possano derivare la furia e la violenza. Contro i detti fautori della giustizia politica si è levata però la critica poggiata sul supposto danno d'inculcare al popolo la ne– cessità di resistere di proposito all'autorità del governo. « L'obbedienza - dicono codesti critici ~ è la regola; la resistenza è l'eccezione. Può esservi qualcosa di 112
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