Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965
lbsen rimanesse muto, e che, dopo un at- indispensabile passare dal sogno all'azio_ timo di silenzio, sviasse elegantemente il ne, che la poesia è innanzi lullo creazio- discor~o. ne, che il poeta dev'essere un creatore, e Se ho tenuto a riferire questo aneddoto che è questa la ragione stessa di essere appareniemente insignificante che ci rac- poeta. L'azione è creazione quando non conta Sig1..rd HOst, è pcrchè SO\'ente i pie_ si confondano questi due \'erbi: agire ed coli fatti rischiarano tutte le circostanze agil<irsi. Ora, per un uomo essenzialmen- e gli atteggiamenti della \'Ìta degli uomi- te artista, cioè innamorato del bello, quale ni, grandi o piccoli che essi siano. Questo mezzo migliore gli si offre per passa1·c aneddoto ci illumina su una buona metà dal sogno all'azione, e che cosa è più dell'opera dcll'lbscn e su una buona metà conveniente del teatro? Indubbiamente, della sua vita: esso chiarisce i motivi potrebbe esserci i'azione stessa, ma essa ispiratori di Peer Gyllt. Un altro fatto, $i dimostra quasi .sempre inganne,•ole per consistente, ci dimostrerà fra poco quanto coloro che le .si abbandonano, e d'altron– Si.'.'Idifficile mettere in pratica tutto queL de \'edi"Cmo ancora una volta come lbsen lo che si pensa e tulio quello che si af- fosse molto più un sognatore che un vero ferma, '-~come l'uomo spesso non sia sem- uomo d'azione. ln\'ecc attraverso il tea. pre all'altezza dell'artista, del pensatore tro, cor1 la genialità d'un lbsen, si può e del poeta. dare la perfetta illusione dell'azione e si Ma, ritorniamo al lirismo di lbsen, del può agire sui contemporanei in maniera quak può dirsi che lo accompagnasse molto più profonda e più durevole più durante tutta Ja vita, a partire dal mo_ che con ]'azione apparentemente diretta. mento in cui a"·enne quel fatto, da quan- Servendosi di esseri di carne e di spirito, do cantò la gloria del re Oskar, il re poc- di sofferenza e di gioia, Jbsen giunge a ta, da quando sognava la rinascita della realizzare i suoi sogni ed a mostrare le piccola patria norvegese o la liberazione tare che arrestano l'umanità sul cammino della Danimarca dall'ingerenza germani- della sua divina ascensione. Tutti i suoi la– ca, fino a quando concepì Peer Gynt, pas- vori sono opere magnificamente costruite, sando per Brami e la Commedia dell'a- a1·moniosc, che danno risalto a caratteri e. mure. Mai in lbsen il poeta si separò dal terni, che sfid;mo, come i drammi di pensatore. Egli che sc1·isse tanti bei versi Shakespeare, i secoli con i loro personaggi - la cui bellezza resta anche attraverso vivi e vitali. fatti di tormento e di dolo_ la tradu;,ione, a tal punto che sovente re, di consolazione e di giubilo, e non di · rimpiango di ignorare il norvegese per fantocci articolati. Spesso ciascun perso- r.on poterne gustare il loro sapore origi- naggio è uno dei molteplici Ibsen, e qL1al- nalc - mai scrisse per non dire niente. che volta sorio dei veri e propri antago- Basta consultare la raccolta dei suoi poe- nisti che .si disputano in lbscn. mi editi da /.,a Piume (2) per convincer_ La « vasta commedia dai cento atti di- senc. versi,. di cui parla La Fontaine (3), men- Ma appunto perchè lbsen non cessò mai 11-eha per scena l'uni,•erso. ha anche per di essere un pensatore, egli seppe che è scena il cervello e il cuore dell'uomo (que- 2) Poèsles complèlcs (Edit. La Piume, Pa- (3) La Fonlainc (Jcan dc): poeta francese rìgi). (1621-1695). iiutorc delle celebri fa\'clc. 85
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