Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

intimamente maledice. Non (\ q~1est.i la sede di polemiche, e d'altra parte non è mai bello polemiz– zare con chi non può rispondere. Tulta– via mi sia permesso di dire che, secon– do il mio modesto parere, l'incompren– sione delle masse a nostro riguardo, è più dovuta al fatto di cui non s'è trop– po tenuto conto nel passato e che per– tanto gli avvenimenti ci hanno chiara– mente dimostrato, e cioè che l'idea anar– chica( massima cspressionne della co– sciente libertà dell'individuo), è difficil– mente un'idea da folle, e ancora meno un'idea da racchiudere in una forma cli organizzazione qualunque o in un sinda– c=ito opt.:1--aio. Del resto, incidentalmente lo riconosce in parte lo stesso Nettlau, quando, qual– che pagina più avanti (pag. 166) espri– mendosi su quanto lui chiama « 1111abel~ la fioritura senza conta/lo con gli inie-! ressi del popolo » dice: « ... ma la vita tl– .narchica htt prospera/o, probabilmente, pitì a111pia111entesenza co111auo co11 le q11es1io11ipratiche, in piena libertà di cri– tica pura e di manifestazioni individuali e, sotto que.Ho profilo, /t1 1111 periodo sin– golare. Molti bei /i.ori, senw che vi fo<:– se preoccupai.ione per i /rntti; w1 de– cennio di esibizione ideale ed estetica, non wifitaria, delle nostre idee, la cui traccia è rimasta impressa sullo spirito del mondo ed i suoi ultimi raggi anco– ra ci ilf11111inano.E' da rilevare, secondo mc il fatto che l'anarchia è 1111 insegno– memo 1mwno. la gra,ule luce verso la quale l'u111a11irà cerca una via per uscire dalle tenebre autoritarie e non soltanto la soluzione economica della miseria del /JO/JOlosfruttato». Una bella pagina di questo libro è l'c• segesi sul valore dell'opera Kropotkima. na (di cui tuttavia dell'uomo, tace il grande errore del 1914), e un'altra bcllis- sima è quella sull'opera di Elisco Reclus (pag. 161) Ho trovato del più grande ìn- 1eresse la fine del capitolo Xl (pagg. 169 e.s) in cui tralla dell'anarchismo france– se !ìno a! 1894, esponendo la pleiade dei suol propagandisti, dei suoi lellerati e dei suoi artisti, e do,·c fa una serena va– lutazione delle ragioni che determinano gli atti illegalisti dei Duval, dei Pinj, dei Ravachol e degli altri. Molto bene l'analisi sul dissidio Merli– no-Malatesta (Cap. Xli) e l'esame dell'a• n.irchismo spagnolo (Cap. XIII). Non pri– ''O d'interesse è l'accenno fatto al Morris, al Carpenter e anche al Wilde, trattando dell'anarchi~mo inglese (pag. 219), e quel_ lo dei più noti compagni degli Stati u. niti, dal Most ai Ma1·tiri di Chicago, dal Labadit: al Pentecot, dalla Voltairinc dc Clcyre - della quale traccia un bel ritrat– to - al Berkmann, dalla Coldman al Gal– kani. (pagg. 220-21) Se però non sono sta– to sorpreso del silenzio sul Tuckcr ed al– lri già menzionati da altre p;.rti, mi ha meravigliato il silenzio assoluto sul Ciaii– cabilla e le sue pubblicazioni, giacchè fu uno dei primi individualisti italiani resi– denti negli Stati Uniti, fu il tradullore della "Conquista del Pane" del Kropotki– nc - che ancora leggiamo -, e di altre opere anarchiche di autori di,,ersi. Con1inuanclo il suo esame nei diversi paesi d'Europa, il Nenlau si sofferma sul– la Ccrmonia, do\'e mette in evidenza l'o– pera svolta daJ Mackay in favore dello Stirner e quella del Ellzbacher col suo frmoso libro ., Der Anarchismus •, che tuttavia ritiene opera incompleta. (pagg. 229.30). Passando poi nella Svizzera italia. na, menziona fra gli altri, il Roorda e specialmente il Cross, senza dimenticare il nostro Bertoni (pagg. 234-35) e dando una capatina nel Belgio ci ricorda H Brouez, i! Mesnil, lo Chapelier e Paul Cii• le, oltre alla cerchia degli amici di E. 59

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