Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965
fino a che punto si ckbba essere 1·calmentc amici della rivoluzione. ln altrif! termini è necessario decidere se è giustifìc:ito qudl'inciividuo il quale sia ne-~ mico d~l regime chi.: governa il suo paese. ., Si afferma che, vivendo no! '>OLIO la protezione <li un determinato regime cd essendo la protezione un beneficio che si ricen:, siamo obbligriti, per dovere· di reciprocità, a sostenere detto r('girne. Possiamo rispondere eh-:: tak protezione è di natura estremamente equivo– ca. E fino a quando non venga dimostrato che i mali, dei cui effetti ci protegge– rebbe il regime non sono in maggior pai·tc frutto dello stesso regime, non com– prenderemQ qu~le grado di beneficio ci offre questa protezione. D'altra parte, così come è stato già dimo:::.tr::ito (1), la gratitudine, lungi · dall'essere una virtù, è ~111 vizio. O2ni uomo o pii:, uomini debbono essere trat– tati con riguardo ai loro mei-iti e qualità intrinseche e non secqndo una regola che ha significato solo nei nostri confronti. I In terzo luogo, bisogna a~giungcre che la gratitudine di cui si tratta in questo caso, i:: di natura particolarmente dubbia. La gratitudine verso un re-. gime o verso una costiluzionc, verso cioè qualcosa di 3stratto e di immagina– rio, è cosa as-;olutamente incomprensibile. Ir. quanto all'amore verso i miei concittadini, esso sarà provato con più e.fficacia mediante i miei sfo.-.~i destinati!•. a prncurar loro un benefizio sostanziale, anzicchè mediante il mio appoggio ad un sistema che considero pieno cli conseguenze funeste per tutti. Colui che mi esorta a soslencrc \a vigente costituzione, deve basar·e le sue argomentazioni su uno dei due segt1enti mo:ivi: 1) perchè crede 'che tale costituzione è eccellente; 2) per il blto che è britc1.nnica. Per quanto si riferisce al primo motivo, non vi è nulla da obiettare. Re-~ st« soltanto da prov.irc l'affermata bontà. Si può argomntarc che, pur non i essendo la costituzione del tutto soddisfacente, bisogna tenere in conto che, J ::tbrogandola, potrebbero derivarne mali maggiori di quelli attualmente esistcn- 1 ti: e ciò è in parte giusto cd in parte ingiusto. Se tutto ciò fosse provato 1 all'evidenza, non ci resterebbe altro che ,;;ottomcltcrci. Noi possiamo, però, giu-:~ dkare con riguardo alla natura dei mali cit.'\ti sema ricorrere ad una preven- -~ liv.i indagine. Ad alcuni, i mali di una rivoluzione sembreranno maggiori. ad · altri, minori. Alcuni opineranno che· i difetti della costituzione inglese sono molteplici e gravi, mentre .lltr·i li considereranno insignificanti. Prima che mi de– cida a prendere partito per una c!E'lleanzidette opinioni contrastanti, debbo pro– cedere io stesso ad un es.tme cklla questione, anche se sono cosciente che un : qualsiasi esame implica, per sua natura, un risultato incerto. Però, se ck•bbo pri.:ndcrc, 3nticipatamente, una decisione, a favore dell'una o dell'altra parle, non farò, propriamente parlando, CSRme alcuno. Chi desidera la rivoluzione per la rivoluzione merita di essere considerato un demf'nte. Al contrario, chi la pro– pugna perchè è convinto dclb sua ncccs~ità ed utilità collettiva, è degno della nostra stima e del nostro rispetto. Per ciò che si riferisce al secondo motivo. cioè all'argomento di sostenere (\) Cfr. Libro Il, cap. II (n. I del 196-l dì questa. rivbta., pa.g. 53-58). 52
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