Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965
tica, possono considerarsi emancipate, inevitabil111e11te hanno pure ereditato i di/etl1 pùì. incalliti delta razza bianc,i, accanto a quelle virtù elle piuttosto faticosamente si 1rascina110 lungo le in/ìde e rormemate strade della storia. E i di/elti di razza., cioè la minaccia sempre presente, del trionfo degli istinti, anche se è occulta, rimane nel tempo come una catena implacabile e senza fine, e finisce col tramutarsi in u11aserie di vendei/e altertlflte: il vincitore o /'«emancipato» dell'oggi, si vendica di quello che ieri rappresentava il padrone. Il principio d'tiutorità è quasi sempre ir1differe111everso quelle energie e quei /allori che, nonostante rwro, hanno fatto progredire; esso è ima specie di molla cieca, che rilancia nella polvere gli attori elle prima comprimevanu; per poi, 11 sua volta, iniziare una nuova compressione. Ma in cotesto continuo alternarsi di compressioni e di scatti, quelli che veramente ve11go110 sacrificati sono proprio quei valori e quei. benefici i quali, una volta ver sem– pre, avrebbero assoluto bisogno di 11011 essere f)iù tormentati. Al le/tore dobbiamo chiarire che l'anno che figura in resta a questo articolo, è tol– to dallo scarno ma significativo titolo di un noto libro di George Onve/1, in cui viene descritto ,m mondo quasi interamente dominato da una assoluta e inflessibile ideo:o– gia politica. Un mondo ove ogni folla, ogni famiglia ed ogni individuo, sono costante– mente solto vigilanza, implacabilmente sorvegliali da un'immensa rete di invisibili e possenti occhi televisivi, e ascoltati da migliaia di chilometri di nastri magnetici. Ve ne sono dtipt,ertutto: nelle vie, sui treni, sulle navi, nelle fabbriche, nelle scuole, tra le pareti dei falansteri comuni e perfmo nei gabinetti pubblici ... Non solo, ma le col– lellività, ormai completamente «robotizzate» sono pure obbligate ad uno «standard,. di costume, di cullllra, di pensiero e di azione interamente comandato dall'alto; e d'al– tronde fra gli stessi dirigenti di Stato impera una reciproca e segreta sorveglianza, una atmosfera di sospetto continuo e capillare, un'inqidsiz.ione invisibile, sempre pro,ita a srrappare una 111ascl1erada un volto sospetto, e al tempo stesso preoccupata di te– nere ben salda la propria. l'assoluf(! potenza dell'ideologia politica ossessiona gli ste:;;– si uomini di comando. Net passato, chi dominava poteva sempre avere 1111 po' di tem– po per riflettere con 1ra11quillità sul pùicere che gli procurava l'arte del comando. Nel «1984», secondo Onvell, le tigri avranno paura dei propri denti e dei pro1,ri Mtigli. Il libro naturalmente è stato sfruttato, a scopo nettamen!e politico, dalle demo– crazie occidentali; ma si trait a di una soddisfazione che nott ha molti meriti per esse– re veramente genuina, poichè la tenebrosa mèta che da Onvell è sfata fissata per l'an– no soprascritto e che dovrebbe significare il principio del medioevo della tecnica., sarà pure opera, in massima parte, della stessa natura del capitalismo; e, d'altro canto, il «com11nis1110»che intende debellare il pr,1110per sempre, i,i fondo si dimostra come ,m figlio che abbia la ferma intenzione di uccidere il padre. E' stato detto che il fascismo e il nazismo sono state brutte copie del «comuni– smo». Oggi si potrebbe affermare che il «conumiHno,., a sua volta, è una brutta copia dì quello che potrebbero divenire le condizioni sociali ad iniziare dall'anno «198-f,..Ma una brutta copia nel senso, ben triste, che quello atwale 11011 si è del fllllo «perfezio– nato». Però quello che rattrista ancor di più è il fatto, alquamo probabile, che l'esito 3
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