Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965
che, al di sopra della mischia, ricerca\'ano le basi possibili d'una libera evolu– zione degli uomini nelle diffrrcn1i ~ocie1à. • Ci si può ingannare su tutto e su 1u11i ma non su ciò che viene affermato con coscienza morale• aveva lasciato scrit~o Camillo Berneri poco 1empo prima di es~erc assa,;;sinato in lspagna. L'articolo di fondo sarebbe da riportare interamente; resta una profcs,_ionc di fede nell'ideale anarchico e pacifista che mi anima e contiene anche una confessione diretta ai miei amici, dai quali ero stato separato per tan10 tempo a causa ctell~1guerra. Sarebbe troppo lungo enumerare i saggi e gli articoli. Ebbi il vantaggio di raccogliere una collaborazione nutrita clic, a mano a mano che la rivista prendeva pieck, -:;iandò intensificando. I collabor.:ttori furono: G. Du– ponl, M. Dcvaldès, G. de Lacaze-Duthicrs, Erncstan, L. Simon, Jean Souvcnancc, J. J-lumbert, H. Rudiger, E. Armane!, John Anderson, Paul Delesalle, A. Barbé, A. Prudhommaux, F. Lagalaurc, S. Vergine, J. Chava1, E. Relgis, F. Planche, J. Brood, Samar N. Scn, i\•I. Mantovani. Rhillon, Valentin Bresle, P.V. Bcr1hier, E. Pesch, E. Vcran, R. Gieurc, A. Prunier, R. Perrucho1, J .G. Pradas, B. Salmon, R. Porchet, 1-1. Dalmon. A. Breffort, T. Maya. Ai collaboratori citati (dei quali spero di non averne dimenticato nessuno) s'aggiunsero i nomi di qualche scritto– re deceduto. cli cui avevo rie,;;umato gli scrilli. Impossibile andar oltre questa frcdd<! elencazione e sono costretto a pass.irc sotto silenzio gli studi, le cronache, le infornrnzioni che Pcnséc et i-\ctlon pub– blicò con quella larga tollcrar:1.a di vedute che non cessò mai di guidarmi. Uniwmcntc a questa iniziativa, decisi di riorganizzare una serie di cbnferen– zc e così, ogni settimana. durante molti anni, potemmo riunirci. Furono tenute molle centinaia di crnfcrcnz<.: sugli argomenti più diversi che offrirono un in– tercsM! d'informazione, di stuclio, di cultura e tutte fui'ono seguite da un attento e nurncro:;o pubblico; l'udi1orio raggiunse 3 \'Ohe il centinaio di persone. E' con rincrescimento che non cito i titoli di queste con\'crsazioni le quali aiutarono i compagni nell'opera cli proselitismo che animò buon numero di amici i quali si dedicarono con fervore rcr in1ercssarc l'uditorio. Fu una bella e bubna scuola libcnaria dove ciascuno ogni settimana venne ad attingere un po' di conoscenza e cli saggezza per le lotte future contro le forze che asscrvisconQ la società. Però « tout lasse, tout C,',SSC »... e poi la carcassa umana ha i suoi limiti di resistenz.a. Vi fu una sospcn<:;ione a c :1.us: 1della salute. Frattanto Pensée et Actlon editò cpuscoli su opu..,coli, totalizzando sino ad oggi 100.000 esemplari con una quarantina di titoli. La'iciancto la rivista cd allo scopo di non creare duplicati con altre iniziative mi Jecisi a tr:l.sfonnare Penséc et Action in Cahiers, i quali sarebbrro slati pilt 'panicolarmentc dedicati ad un milit?nte del movi– mento internazionale- anarchico, :: i.cl u na figura oppure ad un argomento che of– fri\'a un certo interesse educativo o d'inform:lzionc sociale, letteraria, filosofica. Contemporaneamente si ebbero dei tentativi per la costituzione d'una Action Communc Llbertaire. (A.CL) . Fu 1enuta una prima riunione il primo maggio 1952, a Bruxelles, in cui fu deciso di lonciare un appello agli amici ed ai com– pagni libcrlari, a rutti gli <:piriti liberi, .,lb -;copo di unire gli sforzi « pcrchè tronfi i] nostro ideale». Questo appello ebbe qualche risonanza e fu pubblicato nella stampa internazionale. 34
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